Disagi in vista per i proprietari dei fondi agricoli della Piana di Catania per i quali si profila un estate calda non solo dal punto di vista meteorologico, ma anche per la mancanza dei servizi essenziali e necessari per irrigare le campagne. Il mancato approvvigionamento idrico dipende dallo stato di agitazione indetto dalla Fai-Cisl,Flai-Cgil e Filb-Uil e coinvolgerebbe i circa 300 dipendenti del Consorzio di bonifica 9. Situazione che potrebbe peggiorare a seguito delle quattro giornate di sciopero fissati dai sindacati per il 21 e 28 luglio, il 4 e 11 agosto, a seguito di un vertice tra le parti interessate in prefettura a Catania, considerato insoddisfacenti dalle sigle sindacali.
La preoccupazione maggior è rappresentata dai proprietari delle campagne, i quali non potendo irrigare regolarmente le propri produzioni vedono compromesso il proprio lavoro, con conseguente gravi danni per la prossima campagna agrumicola. I rappresentanti dei proprietari – riuniti nella Cia, Confagricoltura e Coldiretti – presenti anche loro al vertice in prefettura si dicono estremamente preoccupati: «Oggi abbiamo fatto presente al rappresentante dello Stato come, anche per la stagione irrigua in atto, gli agricoltori stiano vivendo la più classica delle contraddizioni – hanno spiegato Giosuè Catania e Giovanni Selvaggi, rispettivamente vice presidente vicario della Cia etnea e presidente di Confagricoltura – gli invasi sono pieni ma ancora oggi, in ampie zone del territorio, le aziende agricole non hanno acqua per irrigare i campi e sono costrette, non solo a fare i conti con bilanci aziendali al limite della sopravvivenza, ma anche a pagare ruoli consortili per servizi insufficienti e per il mantenimento di strutture al limite della sostenibilità».
Per nessun motivo specie in una fase di grande calura estiva, può essere «interrotto il servizio di distribuzione irriguo – hanno proseguito i due referenti – senza che maturi alcun intervento volto a ripristinare la normalità ed evitare il suicidio di un’agricoltura che non può definirsi moderna, se ogni anno è costretta a confrontarsi con l’esasperazione degli agricoltori e dei lavoratori e affrontare le solite e risapute lacune senza che si assuma alcun intervento decisivo».
«Ci sentiamo totalmente insoddisfatti dalle risposte forniteci dai vertici del Consorzio di bonifica e dal rappresentante del governo regionale – ha affermato Pietro Di Paola, sindacalista della Fai Cisl – per questo abbiamo proclamato quattro giornate di sciopero. I sindacati da tempo chiedono certezze sul futuro del Consorzio, ossia il trasferimento dei soldi necessari per la manutenzione ordinaria». E, ha proseguito, si tratta di «un Consorzio che eroga servizi per 12mila utenti, ma vede ancora il pagamento degli stipendi arretrati; operai in grosse difficoltà soprattutto quelli stagionali». Allo stato attuale il Consorzio ha in organico 130 dipendenti a tempo indeterminato e 160 stagionali.
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