Cronaca

Si dimette il rettore dell’Università di Messina dopo l’esposto sui presunti rimborsi da oltre 2 milioni di euro

Il professore Salvatore Cuzzocrea si dimetterà da rettore dell’Università di Messina. Di conseguenza, decade dal presidente della Crui, la conferenza dei rettori delle università italiane. È stato lui stesso a comunicarlo nel corso di una riunione con alcuni direttori del dipartimento. Nelle prossime ore dovrebbe già arrivare una lettera di dimissioni al ministero dell’Università. Una decisione, quella di Cuzzocrea, che arriva dopo le polemiche seguite alle denunce del segretario del sindacato Gilda dell’Università messinese, membro del Senato accademico, Paolo Todaro che aveva presentato esposto sui rimborsi chiesti da Cuzzocrea: oltre 2,2 milioni di euro rimborsati tra il 2019 e il 2023.

Todaro ha anche messo gli occhi sulla Divaga società agricola, che risulta di proprietà del rettore e della moglie, rispettivamente per l’80 e per il 20 per cento. Amministratore unico è la madre del rettore, vedova di Diego Cuzzocrea, a capo dell’ateneo peloritano dal ’95 al ’98. Dal 20 gennaio di quest’anno al 28 settembre, la società avrebbe ricevuto 14 pagamenti (sotto le voci di servizi, manutenzione, materiali) che vanno da un minino di 600 a un massimo di 17.900 euro, per un importo complessivo di 122mila e 300 euro. La Divaga Srl ​​è un’azienda agricola con appena due dipendenti, che ha sede in una stradina di campagna di Viagrande, alle falde dell’Etna in provincia di Catania.

«Non immaginavo che, una parte, sia pura minoritaria- scrive Cuzzocrea in una lettera alla comunità accademica in cui annuncia le dimissioni dalla carica di rettore dell’Università di Messina – piuttosto che rappresentare le legittime perplessità o le diverse opinioni con le modalità previste dai diversi regolamenti o durante le sedute del Senato accademico e del Consiglio di amministrazione avrebbe dedicato tempo ed energie col solo fine di screditare l’immagine dell’Ateneo e del rettore. Un loro diverso contributo sarebbe stato più utile ed efficace se reso nella corretta dialettica istituzionale». Nella stessa missiva, Cuzzocrea aggiungere di essere «fiero di aver promosso l’acquisto di nuove strutture e l’ammodernamento di quelle esistenti. Rivendico – aggiunge – la mia scelta in questi anni di non avere mai fatto clamore mediatico per difendermi dai tanti e immotivati ​​attacchi restando con fermezza nel solco dei rapporti istituzionali ed evitando di farmi trascinare, e trascinare l’Ateneo, nella “macchina del fango” come auspicato sin dal principio da qualcuno. Ho sempre dedicato ogni mia energia – conclude Cuzzocrea – per ridare a questa Università almeno in parte ciò che dalla stessa ho avuto in termini di crescita culturale, umana e professionale».

Redazione

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