A breve dovrebbe riprendere l’erogazione dell’acqua della diga Ancipa verso Caltanissetta e San Cataldo. È stato deciso oggi nel corso della riunione che si è tenuta in prefettura a Enna, alla quale hanno partecipato, oltre alla prefetta, Salvo Cocina – capo della protezione civile regionale e coordinatore della cabina di regia per l’emergenza idrica in Sicilia – e i sindaci dei Comuni di Troina, Cerami, Gagliano Castelferrato, Nicosia e Sperlinga, nell’Ennese, cioè i Comuni che per l’approvvigionamento idrico dipendono esclusivamente dall’Ancipa. Sabato 30 novembre i cinque sindaci, insieme ad altre persone, hanno occupato l’area di potabilizzazione della diga e staccato l’erogazione verso Caltanissetta e San Cataldo. (Qui è possibile leggere la ricostruzione di tutta la vicenda). «Fra un’ora Siciliacque potrà riprendersi l’impianto e quindi avviare il pompaggio di acqua verso Caltanissetta e San Cataldo», dice a MeridioNews, pochi minuti prima delle 17, Cocina. Siciliacque Spa è la società che in Sicilia gestisce il servizio di captazione, accumulo, potabilizzazione e adduzione di acqua potabile. Per l’occupazione dell’impianto di potabilizzazione della diga domenica 1 dicembre Siciliacque ha presentato una denuncia ai carabinieri.
Secondo quanto riporta l’agenzia di stampa Ansa, alla riunione di oggi si sarebbe arrivato a un accordo, favorito dal fatto che «le ultime piogge hanno fatto innalzare il livello dell’acqua della diga di oltre 80 centimetri» e che «tra un paio di giorni la nuova condotta che dovrebbe portare acqua alle zone del Nisseno dovrebbe essere pronta». Ma l’erogazione verso Caltanissetta e verso San Cataldo sarebbe «condizionata al fatto che il volume dell’Ancipa non scenda sotto i 500mila metri cubi. In questo caso – continua l’Ansa – i sindaci hanno chiesto e ottenuto che l’erogazione sia immediatamente sospesa». L’agenzia di stampa fa sapere anche che «l’accordo, in corso di definizione, prevede che le condotte dell’Ancipa vengano aperte su Caltanissetta per tre giorni – per consentire l’accumulo – e tre giorni per l’accumulo nei serbatoi dei cinque comuni dell’Ennese. Questo potrebbe consentire di ridurre le turnazioni che» nei cinque Comuni in questione «oggi prevedono l’acqua ogni sei-sette giorni. A fronte di questo accordo – conclude l’Ansa – l’occupazione della diga potrebbe essere revocata in giornata.
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