Differenziata, prima flessione dell’era Musumeci A ottobre si è registrato un calo di pochi decimali

Di certo non un crollo, ma comunque una flessione che fa notizia. Non fosse altro che è la prima volta che capita nell’era Musumeci. È quella che arriva dall’ultimo aggiormento sui dati della raccolta differenziata. Il report pubblicato dall’Ufficio speciale della Regione fotografa il mese di ottobre: il dato complessivo è del 34,8 per cento, sei decimali in meno rispetto a settembre, quando la differenziata toccò il 35,4 per cento. Un record per la storia dell’isola, seppure comunque lontanissimo dalle prescrizioni di legge, le stesse che nei giorni scorsi sono state richiamate dall’assessorato ai Rifiuti, durante un incontro con i gestori delle discariche, in cui è stato chiesto di applicare ai Comuni l’addizionale del 20 per cento sul canone di conferimento. Tutto ciò determinerà un aumento per le finanze comunali, a cui inevitabilmente le amministrazioni dovranno fare fronte attraverso le tasse, seppure il rincaro pro capite della Tari non dovrebbe essere di particolare entità.

Tornando ai numeri, bisogna sottolineare che il dato di ottobre è frutto delle comunicazioni arrivate dal 95,9 per cento dei Comuni siciliani. Una copertura leggermente più bassa di quella avuta per il mese di settembre, quando si è registrato il 98 per cento delle risposte. Tuttavia, scorrendo i Comuni mancanti si trovano poche grandi realtà: la città più popolosa è, per esempio, Acireale. Ma, a meno di un’impennata portentosa, il contributo che la città dei cento campanili potrebbe dare non sarebbe superiore a un decimale del dato regionale

Guardando alle città metropolitane si trova che Palermo è passata dal 16,7 al 17,63, confermando il leggero ma costante aumento, mentre Messina è tornata sotto il venti per cento (19,78), dopo il 23,2 di settembre. Per quanto riguarda Catania, la città messa peggio tra le grandi, a ottobre la differenziata è stata del 6,76 per cento. Un risultato mediocre che tuttavia nei due mesi successivi parrebbe essere stato in parte riscattato, con la giunta Pogliese che nei giorni scorsi ha annunciato di avere superato la doppia cifra a dicembre.

Cifre e percentuali che comunque per tutti sarà necessario innalzare ancora di più. Anche se per farlo sarà necessario che si facciano passi avanti – e questo è uno dei principali obiettivi della riforma che il governo Musumeci aspetta venga discussa e votata dall’Ars – anche nell’impiantistica pubblica.

Simone Olivelli

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