Il Gip del Tribunale penale di Roma ha rinviato a giudizio Lirio Abbate, giornalista de L’Espresso, per il reato di diffamazione aggravata a mezzo stampa nei confronti dell’ex assessore regionale all’Economia Gaetano Armao. A renderlo noto è lo stesso Armao con una nota stampa.
Al culmine di una serie di articoli dalle colonne del settimanale contro il professor Armao, Abbate aveva affermato che l’ex componente della giunta Lombardo, nel 2012 avrebbe non solo puntato alla carica di direttore generale dell’allora Serit – oggi Riscossione Sicilia, società che si occupa del recupero del denaro derivante dalle tasse per conto della Regione – ma anche a predisporre l’incremento dell’emolumento per chi avesse ricoperto quel ruolo. L’articolo nel quale erano state inserite queste notizie era Regione Sicilia. Stipendi senzatetto, pubblicato della testata il 12 luglio 2012.
Il Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Roma, Costantino De Robbio, accogliendo le tesi della querela proposta da Armao, difeso dall’avvocato Annalisa Messina del foro di Roma, e la richiesta della Procura della Repubblica di Roma, in esito all’udienza preliminare svoltasi 13 settembre 2016, ha pronunciato ordinanza di rinvio a giudizio nei confronti dello stesso Abbate e dell’allora direttore della testata Bruno Manfellotto per il reato di diffamazione a mezzo stampa aggravata. Entrambi i giornalisti sono difesi dagli avvocati Carlo Mazzà e Carlo Federico Grosso. Il giudizio penale si svolgerà presso il Tribunale di Roma, Sezione IV, davanti alla dottoressa Di Gioia, a partire dal 8 ottobre 2017.
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