Dietro il rientro della crisi del Governo Letta c’è la follia tutta massonica del Two Pack

CON QUESTO NUOVO TRATTATO L’UNIONE EUROPEA – CIOE’ LA GERMANIA – CI IMPONE I SALDI DI BILANCIO. UNA NUOVA FOLLIA MASSONICA DOPO IL FISCAL COMPACT. IL PD RINSAVIRA’ LIBERANDO L’ITALIA DA QUESTO FINTO EUROPEISMO?

di Economicus

Ieri sera qualche giornale dava per sconfitto Berlusconi, piegato da Angelino Alfano, vincitore su tutta la linea. Una bufala. La realtà è che una parte del Pdl, con in testa il vice premier Alfano, sta uscendo dal Partito per sostenere il Governo Letta. Mentre il Pdl ufficiale voterà contro il Governo Letta.

A lasciare il Pdl dovrebbero essere un gruppo di ex democristiani e alcuni massoni (tra questi anche qualche iscritto alla ‘mitica’ P2, la loggia di Licio Gelli). Resta da capire, in questo passaggio politico sofferto, che tipo di interessi sono in gioco.

La nostra sensazione è che il Governo Letta ‘deve’ rimanere in carica per mantenere l’Italia dentro l’euro. Nel nome della libertà di stampa e della libera informazione facciamo tutti finta di aver dimenticato il Fiscal Compact e, soprattutto, il Two Pack.

Del Fiscal Compact i nostri lettori sanno tutto, visto che ne scriviamo ininterrottamente da quando il Governo Monti e il Parlamento che gli ha tenuto bordone lo hanno approvato. Sono 50 miliardi di euro all’anno per vent’anni per abbattere – sempre in vent’anni – il 50 per cento del debito pubblico del nostro Paese (che grazie al Governo Monti ha superato i 2 mila miliardi di euro). Un accordo demenziale, degno, in tutto e per tutto, del Governo Monti e delle idiozie legate al pareggio di bilancio tornate in auge con l’euro.

Ma quello che deve succedere con il Two Pack è ancora più grave. Ci hanno raccontato che il Parlamento italiano approverà il proprio Bilancio che poi dovrà essere ‘esaminato’ da Bruxelles.

In realtà, le cose non stanno così. Intanto il Bilancio del nostro Paese, a partire dal 2014 – e quindi il riferimento è al Bilancio che il Parlamento italiano si accinge ad esaminare – verrà controllato non da Bruxelles, ma dal Governo tedesco.

Anzi, per esser precisi, le cose andranno così: la Germania della Merkel consegnerà al Parlamento italiano uno schema di Bilancio 2014 che i nostri parlamentari – Camera e Senato – dovranno approvare senza poter cambiare i saldi.

Tradotto in parole semplici, il discorso che, ogni anno, la Germania farà all’Italia sarà il seguente: i soldi che noi tedeschi, padroni dell’Europa, abbiamo deciso di assegnare all’Italia sono questi: pochi, maledetti e subito. Potete farne quello che volete, ma non potete spendere di più. Punto.

Il Parlamento italiano, entro il 30 ottobre di ogni anno, dovrà consegnare alla Germania il Bilancio dell’anno successivo. Se i parlamentarti italiani cambieranno una virgola, la Germania ha il potere – lo prevede il Two Pack, leggere prima di credere a noi – di rimandare all’Italia il Bilancio imponendo di cambiarlo. Se l’Italia dovesse rifiutare di accettare i diktat tedeschi ci butterebbero fuori dall’euro.

Per noi sarebbe una liberazione. Ma per i massoni che credono ancora in questa finta Unione Europea delle banche, della finanza e senza radici cristiane nella Costituzione europea (e, magari, senza crocifissi nelle scuole e negli uffici pubblici), restare nell’euro è un imperativo categorico. La stessa P 2 di Gelli, se non ricordiamo male, era ‘europeista’. E la P 2, in Italia, non ha mai smesso di contare.

Insomma, la crisi del Governo Letta-Bilderberg deve rientrare perché ormai l’Italia, come negli anni ’30 del secolo passato, si è consegnata mani e piedi alla Germania. Se non ci credete andatevi a leggere cosa prevede il Two Pack.

Che cosa ci sia di serio in tutta questa storia noi, con tutta la buona volontà, non lo capiamo. Ci auguriamo che almeno il PD rinsavisca e si renda conto che ci stiamo infilando in una nuova Europa di fanatici. La vittoria della Merkel in Germania è la vittoria del fanatismo ideologico prima che economico.

Proviamo un certo imbarazzo nel vedere che lo scettro di una liberazione dell’Italia dall’euro stia passando nelle mani di Berlusconi, personaggio che ha grossissime responsabilità nella gestione dissennata del passaggio dalla lira all’euro.

Perché se è vero che Prodi ha negoziato malissimo il cambio lira-euro nella metà degli anni ‘90, Berlusconi ha gestito il passaggio dalla lira all’euro accompagnando la speculazione. Quando, nel 2002, con il Governo guidato da lui, gli stipendi degli italiani vennero dimezzati, proprio perché i prezzi dei beni e dei servizi raddoppiarono. Con il Governo Berlusconi che si guardava bene dall’impedire queste speculazioni.

Perché ci siamo andati a infilare in questa Unione Europea di matti e fanatici non riusciamo proprio a capirlo. Ma sappiamo che dietro questa sceneggiata di una crisi di Governo che rientra non ci sono convinzioni politiche: c’è solo il rispetto, massonico prima che politico, del Two Pack.

Siamo proprio curiosi di capire dove Napolitano, Letta, Alfano e compagnia bella porteranno il nostro Paese.

Quello che stiamo iniziando a capire è che l’esperienza del “Secolo breve”, con la “Banalità del male”, non è servito a nulla. Nel nome del furore ideologico, oggi nelle vesti di uno strano ‘europeismo pangermanista’, ci stiamo infognando di nuovo in un altro “Secolo” che non ci sembra di ‘lunga’ durata. Anzi.

 

Redazione

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