Lo scorso 4 febbraio, la polizia di Stato ha denunciato in stato di libertà due soggetti per il
reato di possesso ingiustificato di arnesi atti allo scasso.
Intorno alle ore 3, una pattuglia della sezione polizia stradale di Catania, nell’ambito
di servizi mirati alla prevenzione dei furti ai danni degli autotrasportatori, mentre
transitavano all’interno dell’area di servizio Eni – sita al chilometro 13,600 della tangenziale di
Catania direzione Messina-Siracusa – ha notato in prossimità del parcheggio retrostante
la predetta area di servizio, di solito adibita alla sosta dei mezzi pesanti, due individui fermi
vicino a delle siepi.
I predetti alla vista della pattuglia si sono allontanati con indifferenza, dirigendosi verso la
zona dedicata alla ristorazione; quest’atteggiamento ha insospettito gli operatori di polizia
tanto da indurli a seguire i due uomini per poi procedere alla loro identificazione.
Giunti all’ingresso del bar, i due soggetti hanno preso direzione diversa, infatti, uno è
entrato all’interno del bar mentre l’altro si è diretto nei locali adibiti ai servizi igienici.
All’improvviso, i poliziotti hanno udito un forte rumore di chiusura di sportello proveniente
dal parcheggio retrostante e, un’autovettura allontanarsi repentinamente.
È iniziato così l’inseguimento della vettura che, non con poche difficoltà si è
concluso sull’autostrada A/19 all’altezza del chilometro 190,300, nei pressi dello svincolo Zia Lisa.
I due malfattori, insofferenti e nervosi, sono stati sottoposti a perquisizione personale
estesa anche al veicolo, dove al suo interno sono stati rinvenuti oggetti atti allo scasso; in
particolare un’asta in ferro di circa 50 centimetri – il cosiddetto piede di porco, un taglierino e una
tenaglia in ferro.
I due soggetti tra l’altro padre e figlio, identificati per S.G.. e S.R., non hanno voluto fornire
nessuna spiegazione circa la loro presenza all’interno dell’area di servizio, nè tanto meno,
degli oggetti rinvenuti.
Inoltre, avevano entrambi diversi precedenti penali per furto su autocarri presso le aree di
servizio. Pertanto, il materiale rinvenuto è stato sottoposto a sequestro penale, mentre, i due
soggetti sono stati denunciati in stato di libertà.
(Fonte: questura di Catania)
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