Delitto Fragalà, arrestati tre presunti esecutori

Svolta nelle indagini per la morte dell’avvocato Enzo Fragalà? Gl’inquirenti ritengono di avere individuato gli esecutori materiali del delitto. Anche se rimane ancora misterioso il movente.

A rivelarlo è il quotidiano on line, Live Sicilia, che ricostruisce le lunghe indagini che hanno portato all’arresto di tre persone: Francesco Arcuri, Salvatore Ingrassia e Antonio Siragusa. I primi due sarebbero affiliati a Cosa nostra. Il terzo opererebbe nel mondo delle rapine. (a sinistra, foto tratta da giordanosottosanti.blogspot.com)

L’indagine sarebbe stata lunga e complessa e si sarebbe basata sulle dichiarazioni della collaboratrice di Giustizia, Monica Vitale.

Enzo Fragalà, un avvocato penalista molto conosciuto a Palermo, è stato massacrato con un bastone – o forse con una mazza – la sera del 23 febbraio 2010, all’uscita del suo studio di via Nicolò Turrisi, a due passi dal Palazzo di Giustizia della città. E’ stato ripetutamente colpito con un bastone. Prima un fortissimo colpo alle gambe per bloccare la sua fuga. Poi bastonate in tutte le altre parti del corpo, compresa la testa. Ricoverato in condizioni disperate in Ospedale, Fragalà moriva qualche giorno dopo inseguito alle gravissime ferite riportate. Un delitto efferato sul quale pesa l’ombra della mafia.

Gli inquirenti hanno battuto tante piste. Compresa quella politica, visto che Fragalà era stato per alcune legislature parlamentare nazionale di Alleanza nazionale. Quando è stato ammazzato era consigliere comunale a Palermo. L’inchiesta è coordinata dal procuratore aggiunto, Maurizio Scalia, e dai pubblici ministeri, Nino Di Matteo e Carlo Lenzi.

Oggi, a distanza di tre anni e mezzo circa, prenderebbe corpo la pista mafiosa. 

Gl’inquirenti, lo ribadiamo, sarebbero arrivati agli esecutori materiali dell’omicidio, ma il movente rimane ancora oggi avvolto dalle nebbie.

 

 

 

Redazione

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