Dehors, Consiglio si blocca su modifiche al regolamento Attinasi: «L’impresa non può soltanto essere spennata»

«Il regolamento va avanti da mesi, c’è stata una commissione consiliare ad hoc che ci ha lavorato, ci sono tutti i pareri acquisiti degli uffici comunali. Proviamo ad andare avanti». Ai primi dubbi dei consiglieri comunali, il presidente Salvatore Orlando quasi sbotta nell’invitare i colleghi a evitare l’ennesima melina che da anni – l’ultimo regolamento sul suolo pubblico risale al 2014 e nel frattempo per i commercianti sono scadute le proroghe concesse dal Comune – tiene nell’incertezza i gestori dei locali che hanno piantato i caratteristici gazebo palermitani. 

Alcuni, piuttosto che rimanere nell’incertezza di eventuali multe che porterebbero al collasso le attività, hanno preferito smontare pedane, sedie e tavoli all’esterno dei locali. Questa mattina a Sala delle Lapidi si sarebbe dovuto parlare delle ultime modifiche a un regolamento la cui discussione blocca l’approvazione di altri regolamenti come quello sui rifiuti e sul sociale. Prima il rinvio di un’ora, dalle 11 alle 12, poi un’ulteriore discussione che si è subito impantanata ai primi emendamenti, modificati dal Consiglio e ai quali avrebbero dovuto fornire chiarimenti i dirigenti del Comune.

L’iniziale appello di Orlando, dunque, è caduto nel vuoto. C’è stato appena il tempo di discutere di distanze dalle carreggiate dei dehors e del limite di metri quadrati di suolo pubblico da concedere agli esercenti (il Comune aveva proposto 100, il Consiglio suggerisce 50). Fino a un nuovo rinvio, dovuto ufficialmente all’assenza del dirigente comunale Luigi Galatioto e dell’assessore alle Attività Produttive Leopoldo Piampiano. In realtà sullo sfondo resta una maggioranza che non riesce a fare quadrato e le opposizioni che vanno in ordine sparso. Un caos politico che si riversa ancora una volta sui cittadini.

«Dobbiamo registrare purtroppo che il Consiglio, su tutte le delibere che riguardano le imprese, è inadempiente – dice Mario Attinasi, presidente di Assoimpresa – Non ci si rende conto che sono le imprese a garantire occupazione, e invece che esitare tutti quei regolamenti che possono dare un quadro certo per quelle attività che vogliono fare della legalità e del rispetto delle regole un modello di conduzione, si cerca di portare avanti delibere che vanno nella direzione opposta e che danneggiano le imprese. Mi riferisco per esempio alla delibera sulla ztl notturna e alla discussione su eventuali revoche delle licenze per chi non è in regola con il pagamento della Tari».

Per Attinasi le vicende palermitane sono d’altra parte l’emblea di un problema più generale. «Si devono mettere in condizione le imprese di operare e di conseguire degli utili – afferma – Stiamo arrivando a dei veri e propri paradossi: bisogna rendersi conto che l’impresa è una risorsa, che l’emigrazione è un dramma soprattutto nel Sud Italia. Tutti devono fare la propria parte, l’impresa non può essere usata solo per essere spennata. Se il problema è l’evasione, prima si faccia una riforma fiscale seria che consenta di detrarre tutto ciò che si consuma. Solo così si potrebbe avere un abbassamento delle tasse, che di conseguenza pagherebbero tutti. Se non si fa questo la crescita resterà un miraggio». 

Andrea Turco

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