Debiti della P.A.: il Ministro Saccomanni non sollecita alcun mutuo…

CONTATTATO DA LINKSICILIA, IL MINISTERO DELL’ECONOMIA PRECISA DI AVERE SEMPLICEMENTE CHIESTO UN INCONTRO AL GOVERNO REGIONALE

Dopo la maxi impugnativa della Finanziaria regionale da parte del Commissario dello Stato, nelle stanze di Palazzo d’Orléans, sede della Presidenza della Regione siciliana, e di Palazzo Reale, sede dell’Assemblea regionale siciliana, torna in primo piano la questione del pagamento dei debiti che la Pubblica amministrazione ha nei confronti delle imprese private.

La vicenda, come sappiamo, in Sicilia, ha suscitato non poche polemiche. Il Governo regionale, infatti, vorrebbe contrarre un mutuo da un miliardo di euro, che oltre ad indebitare ulteriormente la Regione, comporterebbe  il mantenimento delle attuali  aliquote Irpef, già al massimo.  All’Ars sull’argomento ci sono stati i fuochi d’artificio, anche perché non è mai stato chiarito un particolare di non poco conto: quali aziende beneficerebbero di queste risorse che finirebbero sul groppone dei siciliani e con quale criterio saranno suddivise?

Fatto sta, che in sede di discussione della manovra finanziaria, il provvedimento che doveva essere approvato con la Legge di Stabilità, è stato stralciato. E, adesso, viene riproposto con un ddl ad hoc, sul quale, c’è da scommetterci, non mancheranno nuove polemiche.

Intanto, stamattina, alcuni quotidiani, parlando dell’argomento, fanno intendere che, sarebbe addirittura il Ministro dell’Economia, Fabrizio Saccomanni a sollecitare l’approvazione del ddl che prevede il nuovo mutuo.  Non è proprio così.

Contatto da LinkSicilia il Ministero dice un’altra cosa.  Ovvero:  Saccomanni ha semplicemente sollecitato un incontro con il Presidente della Regione siciliana per affrontare il tema:

“Il ministro Saccomanni ha inviato al Presidente della Regione Siciliana un invito a confrontarsi nei prossimi giorni sullo stato dei debiti della pubblica amministrazione regionale nei confronti dei creditori. L’invito – dice  a LinkSicilia il Ministero dell’Economia- è la conseguenza dell’utilizzo insoddisfacente dei finanziamenti che lo Stato ha messo a disposizione della Regione Siciliana, come di altre Regioni ed enti locali che li hanno utilizzati, con i decreti legge 35 e 102 del 2013 proprio per consentire alle pubbliche amministrazioni, locali e centrali, di smaltire il consistente debito certo, scaduto ed esigibile accumulato fino alla data del 31.12.2012.

“Il Ministero dell’Economia e delle Finanze- si legge sempre nella nota inviata a LinkSicilia-  ha messo a disposizione della Regione Siciliana quasi un miliardo di euro per il pagamento di debiti per forniture in ambito sanitario (circa 600 milioni) e verso creditori in altri ambiti (circa 350  milioni)”.

I due decreti citati (35 e 102) , meglio conosciuti come decreti “sblocca debiti” prevedono un ventaglio di strumenti finanziari articolato per consentire il celere sblocco di liquidità per 27,2 miliardi nel 2013 e  altri 7 nel 2014 da destinare al pagamento di debiti risultati certi liquidi ed esigibili al 31 dicembre 2012.

Questi strumenti includono: anticipazioni di cassa agli enti locali sulla base di una convenzione tra Cassa Depositi e Prestiti S.p.A. e il Tesoro, finanziamento del Tesoro alle Regioni e alle province autonome, esclusioni dal patto di stabilità interno, deroga dal patto di stabilità interno delle spese effettuate per il cofinanziamento di interventi programmati con i fondi strutturali dell’UE, l’incremento dei rimborsi fiscali. Ciascuna di queste linee di azione comporta accordi tra le parti per il corretto impiego delle risorse e per la rendicontazione dei pagamenti.

Quindi in teoria per le Regioni autonome, non è previsto il mutuo con la CDP e comunque resterebbero altre alternative che il Governo Crocetta non ha considerato. Perché?

Ricapitolando: il Ministero dell’Economia non ha sollecitato nessun mutuo. Vuole solo sapere perché si perde tempo nell’affrontare la questione.  L’urgenza, oltre che dalla crisi di liquidità delle imprese,è dettata  dalla procedura d’infrazione aperta dall’Ue nei confronti dell’Italia,  per i ritardi nei pagamenti dei debiti della P.A.

Ai siciliani resta da capire perché il Governo Crocetta stia optando per il mutuo e non stia pensando di usufruire delle altre possibilità contemplate nei decreti sblocca debiti.

 

 

 

Antonella Sferrazza

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