Politica

De Luca: disponibile per Taormina. «Alla Regione siamo l’opposizione di Schifani, Lombardo, Cuffaro e Dell’Utri»

«Ho preso un impegno con gli elettori per la Sicilia. Fare il sindaco di Taormina non è incompatibile con la carica di deputato regionale mentre essere primo cittadino di Catania comporta le dimissioni dall’Ars». Niente corsa per palazzo degli Elefanti in prima persona per Cateno De Luca alle prossime amministrative catanesi. E’ stato piuttosto chiaro, l’ex sindaco di Messina. Anche se non ha escluso l’interesse del suo progetto politico per la città etnea, anzi. Rientra nei prossimi appuntamenti che Sud chiama Nord e Sicilia Vera dovranno affrontare. Coma anche la sfida per le europee. Un impegno notevole per il quale è già stato contattato da più parti, in Italia, e che porterà alla presentazione del partito in ogni provincia.

Intanto bisogna organizzare la squadra che sarà presente all’Assemblea Regionale Siciliana. E avverte. «A differenza di tanti altri – ha detto De Luca – io sono uno che si mette sempre in discussione e odia le rendite di posizione. Dico sempre a tutti gli eletti di non illudersi. Essere eletti non significa che si è arrivati e si può fare quello che si vuole perché poi l’elettorato stronca. E se non stronca l’elettorato, lo faccio io. Bisogna sempre mettersi in discussione. Solo così si garantisce la giusta qualità e il servizio politico. Questa è la differenza tra me e gli altri». Un chiaro segnale agli eletti nelle sue liste e al ruolo che intende svolgere dai banchi dell’opposizione. «Oltre mezzo milione di siciliani – precisa – hanno scelto Cateno De Luca non per protesta, ma perché hanno capito e sposato la nostra proposta di governo che mirava e mira a cacciare la banda bassotti politica. Inoltre, Schifani comprenda che ho scelto di non congratularmi con lui non per una questione di scortesia, ma semplicemente perché non lo riconosco come presidente dei siciliani perché figlioccio di Lombardo, Cuffaro e Dell’Utri. Ricorderò ogni giorno che Renato Schifani è uno degli imputanti nel processo Montante bis di Caltanissetta con l’accusa di associazione a delinquere e di avere veicolato notizie segrete per salvare dal carcere l’ex presidente di Confindustria Antonello Montante».

Un messaggio Cateno De Luca lo riserva anche al Partito Democratico. «Anthony Barbagallo – continua – ha portato il PD a sbattere. Tutte le manovre fatte sono state finalizzate ad allinearsi ad una casta. L’opposizione al Governo Schifani siamo noi. Io sono il soggetto che ha tenuto testa a Schifani. Per quanto riguarda i numeri all’ARS, noi non stiamo prendendo un altro seggio a Messina per 17 voti». Un richiamo anche al centrodestra e a chi festeggia. «Genovese – prosegue – per pochi voti ritorna in Parlamento. Lui che è stato sonoramente bocciato dagli elettori messinesi. Cosa c’è da festeggiare quando si viene eletti per 17 voti? Per carità un voto solo può bastare. Noi difenderemo la nostra posizione. Dispiace che dopo avere ripulito la città, potevamo avere un risultato più complessivo». Niente accordi sottobanco, quindi. De Luca resterà all’opposizione. Lancia poi un segnale ai cittadini: «la mia candidatura per Taormina? Se è utile al progetto c’è».

Umberto Triolo

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