Dario Cartabellotta Commissario a Licata: fino a che punto questa nomina è opportuna?

UN DIRIGENTE GENERALE DELLA REGIONE E’ LEGATO CON UN RAPPORTO FIDUCIARIO AL GOVERNO. COME PUO’ GARANTIRE L’IMPARZIALITA’ NELLA GESTIONE DI UN COMUNE?

Lo sappiamo: adesso l’ex assessore regionale alle Risorse agricole e attuale dirigente generale del dipartimento della Pesca della Regione siciliana, Dario Cartabellotta, avrà un ulteriore motivo per avercela con noi. Ma noi le cose che pensiamo le dobbiamo dire. E diciamo a chiare lettere che la sua nomina a commissario del Comune di Licata è inopportuna.

A questa conclusione noi arriviamo per tre motivi che cercheremo di illustrare.

Il primo motivo è legato a un’oggettiva incompatibilità tra il ruolo di dirigente generale del dipartimento regionale della Pesca e il ruolo di Commissario del Comune di Licata.

Per la cronaca, ricordiamo che a Licata la Regione ha inviato il Commissario dopo le dimissioni del Sindaco di questa città, Angelo Balsamo, coinvolto in una storia di assicurazioni sulla quale non entriamo.

Quello che vogliamo qui sottolineare è che un Commissario che va a sostituire il Sindaco di una città come Licata non si va a divertire. Si tratta di un impegno gravoso. Si tratta di una città di quasi 40 mila abitanti che non si può amministrare con un piede a Licata e l’alto piede al vertice del dipartimento regionale della Pesca.

Tra l’altro, il settore Pesca, in Sicilia, vive una profonda crisi. Causata da un mare sempre più povero di pesce, da un costo del carburante sempre più insostenibile e, soprattutto, da cervellotici regolamenti comunitari – che ormai travolgono Stato e Regione siciliana – che stanno mettendo in ginocchio le marinerie della nostra Isola.

Oggi, per rilanciare la pesca siciliana serve un raccordo forte con Breuxelles. Che non può essere assicurato da un dirigente generale che svolge, contemporaneamente, il ruolo di Commissario del Comune di Licata.

Il probabile risultato è che Cartabellotta svolgerà in modo non brillerà né come dirigente generale della pesca, né come Commissario del Comune di Licata.

 

Il secondo elemento che non ci convince è legato alla solita confusione del Legislatore. La Legge stabilisce che possono essere nominati Commissari dei Comuni dirigenti regionali in servizio e in pensione. Ma anche se non specificato, il riferimento non può che essere ai dirigenti amministrativi.

Ora, se non ricordiamo male, Cartabellotta è un agronomo. E un agronomo, al parti di un architetto o di un ingegnere, può accedere al ruolo di dirigente tecnico, non di dirigente amministrativo.

Con molta probabilità, in una Regione dove anche i filosofi accedono al ruolo di Segretario generale della presidenza della Regione, il nostro ragionamento darà fastidio. Ma noi insistiamo nel nostro ragionamento e ci ostiniamo a dire e ribadire che un dirigente amministrativo deve essere laureato in Giurisprudenza.

Il nostro è un ragionamento logico: noi non abbiamo mai visto un avvocato nel ruolo di ingegnere capo di un Comune. E non abbiamo mai visto un architetto fare il dirigente medico in un ospedale! Per quale motivo, allora, almeno in Sicilia, ruoli che spettano ai laureati in Giurisprudenza continuano ad essere occupati da filosofi e, adesso, anche da agronomi?

Giusto che un agronomo diventi dirigente tecnico. Insensato che venga assimilato a un dirigente amministrativo. A meno che – con una Legge – non si decida che tutte le lauree sono buone per diventare Commissari dei Comuni o segretario generale della presidenza della Regione…

Bene: l’Ars le metta nero su bianco in una legge e vediamo cosa dice l’Ufficio del Commissario dello Stato.

 

Siamo arrivati, così, al terzo motivo per il quale, a nostro modesto avviso, la nomina di Cartabellotta a Commissario del Comune di Licata è inopportuna.

In questo momento, come già accennato, Cartabellotta è un dirigente generale della Regione siciliana. Ciò significa che è legato da un rapporto fiduciario con il Governo della Regione.

Da qui una domanda che rivolgiamo al presidente della Regione e all’assessore alla Funzione pubblica: un soggetto – in questo caso il dirigente generale Cartabellotta – legato all’esecutivo da un rapporto fiduciario, fino a che punto può garantire l’imparzialità nella gestione di un Comune?

Imparzialità – lo ricordiamo – che il Commissario deve garantire al Comune e a tutti i cittadini, in questi caso a tutti i cittadini di Licata.

Redazione

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