D’Antoni e Lupo a caccia di Lumia

Da quando siamo in rete – e ormai è passato più di un anno – ci è capitato spesso di criticare le posizioni politiche dell’onorevole Giuseppe Lumia, parlamentare nazionale del Pd. Ma le polemiche sollevate contro di lui in queste ore dalla componente cislina del Partito democratico siciliano, con rispetto parlando, ci sembrano surreali.

Due autorevoli esponenti di questo partito – il parlamentare nazionale, Sergio D’Antoni, e il segretari regionale del Pd, Giuseppe Lupo – contestano a Lumia il fatto che, alle prossime elezioni politiche del 24 febbraio, si presenterà nella lista del ‘Megafono’ del presidente della Regione, Rosario Crocetta, e non nel Pd. U esponente del Partito democratico – sostengono D’Antoni e Lupo – non può presentarsi in un’altra formazione politica. Perché questo, lasciano capire, indebolirebbe lo stesso Pd siciliano. (a sinistra, foto tratta da crwflags.com)

La tesi di D’Antoni e Lupo, a nostro modesto avviso, è sbagliata dalla A alla Z. Proviamo a illustrare il nostro pensiero.

Il ragionamento di D’Antoni e Lupo è contraddittorio e gesuitico. E’ contraddittorio perché sanno che Lumia, se si dovesse presentare alle elezioni primarie del Pd, rischierebbe di perdere. Per due elementari motivi. In primo luogo, perché Lumia non è mai stato una macchina da voti. In secondo luogo, perché Pino Apprendi, da sempre vicino a Lumia, è anche lui candidato alle primarie: cosa, questa, che rende matematicamente impossibile a Lumia di risultare eletto alle primarie del Pd.

Qui il discorso di D’Antoni e Lupo diventa gesuitico. Avrebbero dovuto avere il coraggio di dire a Lumia: caro Beppe, con Apprendi candidato alle primarie ti abbiamo ‘consato il capizzo’, perché non riuscirai mai a risultare eletto alle primarie. Questa volta te l’abbiamo combinata…

Ebbene, invece di dire questa verità, D’Antoni e Lupo la prendono alla larga e invocano la scusa che la candidatura di Lumia nel Movimento di Crocetta indebolirebbe il Pd. Dimenticando che il Pd siciliano si è già indebolito da solo. Anzi, si è indebolito grazie anche alla gestione ‘anemica’ della segretaria regionale del Partito che, negli ultimi anni, non a caso, è stata gestita proprio da Lupo e, soprattutto, da D’Antoni, che del giovane Lupo è il mentore.

Certo, quattro anni di alleanza con il Governo di Raffaele Lombardo ha appannato l’immagine del Pd siciliano. Ma questa alleanza è stata avallata anche da Lupo e da D’Antoni, che non hanno voluto – o non hanno avuto la forza e, forse, l’autorevolezza – per mandare in soffitta tale alleanza.

Certo, l’allora capogruppo del Pd all’Ars, Antonello Cracolici, è stato il vero animatore dell’alleanza del Pd con Lombardo. Ma se a Roma Bersani in persona ha avallato l’alleanza con Lombardo, dando ragione a Cracolici, un motivo sarà stato: e il motivo è che le ragioni di Cracolici, agli occhi di Bersani, risultavano più credibili delle ragioni di D’Antoni e Lupo.

Ciò non significa che aveva ragione Cracolici nel voler mantenere il Pd al Governo con Lombardo: significa che D’Antoni e Lupo non hanno trovato argomenti politici forti per convincere Bersani a rompere l’alleanza del Pd siciliano con Lombardo.

Detto questo, come già ricordato, il Pd siciliano è debole anche senza la candidatura di Lumia, se è vero che questo Partito, alle ultime elezioni regionali, ha perso circa 200 mila voti.

Poi c’è un’altra questione che non sembra chiara. Il Governo Crocetta – a parte lo scivolone sui precari che il governatore, sbagliando (forse perché mal consigliato), vorrebbe continuare a pagare con i fondi regionali – sta dando importanti segnali di discontinuità rispetto al passato. Anche rispetto alla gestione del potere, quello vero, da parte del Pd.

Far parte del Movimento Crocetta non significa soltanto assicurarsi, strategicamente, un paio di senatori in più nel prossimo Parlamento nazionale: ma significa, anche, stare dentro un’esperienza, quella del Governo Crocetta, cercando di mantenere vivo un rapporto, che non si annuncia facile, con lo stesso Pd.

Si tratta, a ben vedere, di un fatto politico elementare. Perché su alcuni punti strategici di governo le distanze tra il presidente Crocetta e il Pd siciliano sono siderali. E’ il caso – ma non è il solo – della formazione professionale. Dove la Cisl siciliana, un’organizzazione sindacale che, ormai, almeno in Sicilia, rappresenta solo clientele e degenerazioni della spesa pubblica, si ritrova nel solito, doppio ruolo di difensore dei lavoratori del settore e di datore di lavoro degli stessi lavoratori.

Forse D’Antoni e Lupo, visto che non riescono a garantire le clientele della formazione professionale (e non solo queste, ma anche altre clientele) alla Cisl, perché il presidente Crocetta si rifiuta di avallare certe schifezze, hanno deciso di mettere in mora il Governo regionale?

Considerazione finale. E’ vero, Lumia è un’anguilla. Salta di qua e di là e non si fa prendere. Rispetto a Lupo, che ha preso un sacco di voti grazie alle clientele della Cisl siciliana, e rispetto a D’Antoni, che risulterà eletto alle primarie del Pd grazie, sempre, alle clientele della Cisl siciliana, Lumia che si fa eleggere con i voti di Crocetta è un ‘affronto’.

Ma c’è anche l’altra faccia della medaglia. Lumia, con pochi voti, dimostra che si può anche essere ricandidati e rieletti al Parlamento nazionale. Mentre D’Antoni e Lupo, pur avendo alle spalle le clientele della Cisl e pur avendo in mano la segreteria regionale del Pd, dimostrano, ancora una volta, la propria incapacità politica.

 

Redazione

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