Sicilia, si continua a emigrare: 9mila in meno nel 2016 Catania e Messina le peggiori, Ragusa attrae stranieri

Più grande di Castelbuono e appena più piccolo di Troina e Giardini Naxos. È il paese ipotetico che in Sicilia è evaporato nel 2016. A dirlo sono i dati Istat, contenuti nell’ultimo annuario contenente la fotografia delle variazioni della popolazione nel corso dell’ultimo anno. Il saldo tra iscrizioni e cancellazioni alle anagrafi dei 390 Comuni dell’Isola, nel periodo compreso tra l’1 gennaio e il 31 dicembre, è negativo di 9.272 unità. Nel complesso la popolazione regionale è passata da 5.074.261 a 5.056.641 abitanti, cifre che dimostrano come il processo di spopolamento della Sicilia sia ancora in atto. Anzi, se si guarda ai primi otto mesi di quest’anno, la perdita cresce, considerando anche il saldo tra nati e morti, di ulteriori 21mila. Ad allarmare di più è però il fatto che, da gennaio ad agosto 2017, il dato del saldo migratorio – seppure provvisorio – è già superiore all’intero 2016, con la perdita di più di 10mila 700 persone.

Scendendo nel dettaglio per provincia, si scopre che quella con il saldo maggiormente negativo è Catania, che nel 2016 ha perso 2.058 abitanti. Segue Palermo con una riduzione di 1.932, seguita a ruota dai centri dell’Agrigentino che hanno registrato una diminuzione di 1.908 iscritti alle anagrafi. Le emigrazioni sono in numero maggiore alle nuove residenze anche in provincia di Messina (-1.656), Caltanissetta (-1.453) ed Enna (1.027). Saldo sempre col segno meno, ma più ridotto, a Siracusa e Trapani, dove le perdite sono state rispettivamente di 426 e 121 unità. Unica provincia ad avere registrato un incremento in termini migratori è Ragusa. L’aumento – 1.309 iscritti – è però presto spiegato: guardando al dato relativo alle sole migrazioni con l’estero si scopre che il saldo è di +1.694, di cui 538 solo a Vittoria. Numeri che di fatto rendono comunque negativa la migrazione interna nel Ragusano (-494).

Passando ai capoluoghi, sono tre quelli in cui la perdita è più forte: Catania, Messina ed Enna. Nel primo caso, durante il 2016, il saldo negativo è stato di 780 unità, nella città dello Stretto di 710, mentre a Enna di 282. Cifre più contenute negli altri capoluoghi con Siracusa che ha visto uno scarto di 93 persone. Seguono Agrigento (-63), Palermo (-34), Caltanissetta (-34) e Trapani (-12). Unico dato in positivo quello della città di Ragusa (+428), che mantiene il trend positivo degli ultimi anni, ma grazie soprattutto ai già citati arrivi dall’estero. Saldi migratori negativi si trovano, tuttavia, un po’ dappertutto. A Gela, per esempio, nel 2016 ci sono state 387 cancellazioni all’anagrafe in più rispetto alle iscrizioni; discorso simile a Niscemi (-306). Nell’Agrigentino colpisce Licata (-339), mentre in provincia di Siracusa Augusta ha un saldo negativo di 151 persone. Nel Catanese, infine, tra i paesi che spiccano ci sono anche Aci Catena (-310) e Adrano (-270).

Simone Olivelli

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