Un giallo su cui adesso indagherà anche la polizia. È quello che è andato via via sviluppandosi sull’asse Palermo-Matera, e vede come protagonisti la Regione Siciliana e la società lucana Ingloba360, aggiudicatrice dell’appalto pluriennale per la gestione della piattaforma informatica ideata per monitorare i programmi di cooperazione Italia-Malta e Italia-Tunisia. Gara da oltre 143mila euro legata ai progetti di cooperazione transfrontaliera, per i quali l’Europa ha stanziato, soltanto per il 2019 e per i rapporti tra il nostro Paese e La Valletta, quasi 13 milioni di euro.
Fin qui niente di strano. I problemi sono sorti poco prima di Natale, quando i funzionari del dipartimento regionale alla Programmazione si sono accorti che dalla piattaforma Ulysses erano spariti i progetti presentati dei partecipanti al secondo avviso. Diciotto in tutto, tra Università, Comuni, società e cooperative, sia italiane che maltesi. La scoperta viene fatta quando negli uffici regionali ci si accingeva a passare alla seconda fase di valutazione, quella successiva all’esame dei documenti necessari a essere ammessi al bando. «L’autorità di gestione del programma ha constatato che, accedendo alla piattaforma eMS, risultavano visualizzabili soltanto 14 proposte progettuali rispetto alle 18 proposte», si legge in una nota del 20 dicembre.
La risposta di Ingloba360 arriva l’ultimo giorno dell’anno. «Non è possibile rendere disponibili all’interno del sistema le proposte progettuali mancanti – scrive l’impresa guidata da Edoardo Celiberti – poiché a seguito delle verifiche effettuate è emerso che le stesse non sono presenti nel database del sistema in ambiente di produzione e che le stesse – continua – non sono neppure presenti nelle copie di back-up analizzate nel tentativo di recuperare i dati non visualizzabili». Parole che sembrano spegnere qualsiasi speranza e che descrivono una situazione che da lì a poco precipita: la Regione, il 10 gennaio, comunica che in realtà anche i restanti 14 progetti «non presentano più i contenuti già inseriti dai potenziali beneficiari».
A quel punto al dirigente generale Dario Tornabene, che già a ottobre aveva segnalato l’impossibilità di utilizzare la funzione di stampa dei file Pdf caricati su Ulysses, non resta altro che presentarsi in questura a Palermo. Tornabene, davanti agli agenti, formalizza una denuncia per «smarrimento di atti amministrativi acquisiti e conservati su supporto elettronico». In attesa che le indagini riescano a ricostruire ciò che è successo, il dipartimento ha deciso di chiedere ai 18 partecipanti l’invio del progetto in forma cartacea, considerato che i tempi per indire un nuovo avviso pubblico non ci sono. A meno di non rischiare che da Bruxelles decidano di ritirare le somme messe a disposizione per la cooperazione transfrontaliera.
«Non c’è responsabilità nostra, dal nostro punto di vista abbiamo fatto ciò che andava fatto – dichiara l’amministratore di Ingloba360 a MeridioNews -. Abbiamo fatto le dovute verifiche e appurato che i dati sul database non c’erano, né c’era traccia di operazioni di cancellazione». Celiberti, che per la Regione Siciliana negli anni scorsi ha fornito anche un servizio cloud, specifica che la piattaforma utilizzata per ospitare i progetti è stata messa a disposizione dal committente: «Abbiamo implementato qualche funzione, ma siamo subentrati con funzione di manutenzione e assistenza di un sistema che già esisteva. Quindi – conclude – siamo sereni, ciò che è successo non è dipeso da noi».
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