Dal Veneto delle zappe e nemico della cultura e della consapevolezza storica, un ennesimo attacco alla Sicilia:
“Acqua e fango. Rabbia e disperazione. Ancora quella paura, ancora la stessa impotenza. Nelle ultime ore interi paesi nel Veneto sono stati colpiti da violenti temporali. I nostri fiumi hanno in certi punti invaso strade, negozi, case. Volontari, Protezione Civile, amministratori come me erano li’ a Bovolenta, Camposampiero, Massanzago presenti lungo gli argini, tra la nostra gente che, ormai troppo spesso, guarda al cielo con il cuore in gola. In un attimo tutto potrebbe sparire, trascinato dalla furia dell’acqua. E la disperazione si trasforma in consapevolezza: non possiamo aiutare la nostra gente. E non lo possiamo fare non perche’ non c’e’ difesa contro un’alluvione, ma perche’ siamo ostaggio di un sistema che continua a ripetere: non ci sono soldi’. Inizia cosi’ la lettera aperta che il vicepresidente della Provincia di Padova, Roberto Marcato (Lega) ha scritto ai 17.995 dipendenti della Regione Sicilia.
‘Ed allora io, impotente mi rivolgo ai voi 17.995 dipendenti della Regione Sicilia che costate ben 1,74miliardi di euro all’anno, quasi 350 euro per abitante. Mentre qui, in Veneto, dove il numero degli abitanti e’ praticamente lo stesso, i dipendenti sono appena 2.844 ed il costo di ogni dipendente e’ di 30 euro per persona – spiega Marcato – Questo vuol dire che la macchina amministrativa siciliana e’ 7 volte quella veneta. Ecco perche’ -dice provocatoriamente- vi chiedo, non vi sentite in colpa, fratelli siciliani? I soldi che ogni anno servono allo Stato per pagare i vostri ‘inutili’ stipendi potrebbero essere impiegati per mettere in sicurezza centinaia e centinaia di famiglie che lavorano onestamente e che regolarmente pagano le tasse’.
Ci viene da vomitare. Il caro Marcato, invece di prendersela con un Stato ladrone che pur di obbedire ai diktat della finanza europea affama i suoi cittadini, se la prende con la Sicilia. Un attacco ignorante e vigliacco Chi se ne frega, verrebbe da dire, dei suoi fiumi che straripano? Lei lo sa che in Sicilia abbiamo avuto tragedie simili e che nessuno se ne è mai preoccupato? Le dice niente la tragedia dell’alluvione che ha devastato la provincia di Messina? Ancora si aspettano gli aiuti statali. Perché noi dovremmo farci carico delle sue disgrazie?
Chieda ai suoi compagni di partito di farsi carico dei guai del Veneto. Magari qualche spicciolo, al netto di ruberie su cui indaga la magistratura, tra barche, università e fondi pubblici usati come bancomat per spese personali dai vertici leghisti, qualcosa è rimasto.
Il leghista, non sa, o finge di non sapere, che mentre la maggior parte dei dipendenti della Regione Veneto è pagata dalla Stato italiano (quindi anche da noi) in Sicilia si pagano con il bilancio regionale. Non sa o finge di non sapere che il suo partito è tra i più corrotti e tra i più indagati. Un magna magna degno dei manuali più squallidi.
Non sa che le industrie venete campano grazie ai carburanti raffinati in Sicilia e grazie ai tributi dei siciliani. Non sa, o finge di non sapere, che qui resta la devastazione ambientale e le malattie, mentre Roma ruba le accise e i tributi dei siciliani, anche per foraggiare gli amici veneti.
Non sa che noi senza loro staremmo molto meglio. Non sa che Roma, anche a vantaggio del paludoso Veneto, ruba le risorse siciliane, contro le prerogative dello Statuto, in violazione della Costituzione di cui è parte.
Egregio signor Marcato, vada a studiare e impari anche il coraggio di opporsi ai suoi veri nemici. Noi non le dobbiamo nulla, semmai è il contrario… Quando imparerà a leggere, magari proveremo anche a spiegarle la Costituzione italiana e la storia di un popolo, quello siciliano, che se è in difficoltà, lo è anche a causa di ignoranti selvaggi che sparano fesserie per mantenere privilegi a carico del Sud Italia. Quando e se avrà aperto un libro di storia, le spiegheremo che il popolo siciliano, da questa unità d’italia, ha solo subito espoliazioni che sono andate a vantaggio anche del suo triste Veneto.
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