«Signora, lei è sui social?». È iniziato tutto così, con l’intervista di Michelle Hunziker al Festival di Sanremo 2018. Rosa Trio, dirigente biologa presso il policlinico universitario di Messina, era tra il pubblico del teatro Ariston quando la conduttrice è scesa dal palco e in mondovisione ha cominciato a rivolgerle la parola. «Io l’ho seguita con gli occhi – racconta a MeridioNews – e dicevo alla mia amica: “Guarda, la Hunziker è accanto a me, alla mia sinistra”, pensavo che avrebbe presentato il prossimo artista in gara da giù, invece si è rivolta a me e, prendendomi totalmente alla sprovvista, mi ha chiesto come mi chiamo su Facebook su Instagram». Da quel momento lo smartphone della donna è letteralmente impazzito. «Ho cominciato a ricevere telefonate, messaggi, richieste d’amicizia e migliaia di notifiche – ricorda -. A quel punto ho chiamato mio nipote per chiedergli di impostare l’account privato e dopodiché ho spento il telefonino per godermi lo spettacolo».
Il giorno dopo, Trio si è confrontata con i familiari e ha deciso di rendere nuovamente pubblico il profilo Instagram, che da allora usa per il sociale. «Prima di tutto questo clamore, usavo il mio account in maniera casareccia, condividevo i miei momenti con amici e parenti – spiega -. Adesso voglio sfruttare questa improvvisa popolarità per far conoscere ai miei nuovi follower argomenti a me molto cari, come la lotta contro il cancro sovvenzionata da Airc e quella contro la violenza sulle donne».
I primi post hanno già conquistato il sostegno di oltre diecimila seguaci, compresa l’Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro che ha voluto ringraziare la signora per il suo gesto. Da oltre 15 anni, Rosa Trio svolge attività di volontariato presso la delegazione di Milazzo, la città dove vive con la famiglia: «Lo considero un secondo lavoro, del quale vado molto orgogliosa – sottolinea -. Siamo in 25, tutte donne, guidate da Maria Febronia Russo, che era con me al festival. Abbiamo fatto tante battaglie e a oggi l’Airc di Milazzo è l’unica realtà del Sud che partecipa alla giornata nazionale per la ricerca sul cancro, tanto che anche Giorgio Napolitano, quando era presidente della Repubblica, ha voluto riconoscere il nostro impegno. Quindi – continua – non ci basiamo soltanto sulla vendita delle uova di Pasqua e delle arance ma organizziamo anche incontri rivolti ai giovani delle scuole superiori per informarli sui progressi della ricerca, su ciò che è stato fatto e che ancora si può fare». Una causa che la biologa ha voluto portare sui social network, ma non sarà l’unica: «Cercherò di dare spazio anche ad altre tematiche come la violenza sulle donne, la ricerca sull’Alzheimer, le bellezze della mia Milazzo, comunque restando sempre coi piedi per terra e affrontandola alla giornata, può darsi – commenta – che da 29mila follower domani me ne ritrovo zero».
Trio è rientrata al Policlinico negli scorsi giorni. «Mi hanno accolta scherzosamente come una star», dice. Ma tra gli utenti della rete c’è chi si chiede se la professionista è stata contattata da sponsor o se ha avuto introiti dopo l’inaspettata fama ottenuta: «Assolutamente no – taglia corto la donna -. Non sfrutterò questa occasione per fare soldi, non è una cosa che mi appartiene. Ho il mio stipendio, la mia dignità e la mia professione, che svolgo dal 1982, viaggiando ogni giorno da Milazzo a Messina. Sono felice così», conclude.
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