LAssemblea regionale siciliana, come da previsioni, ha eletto i tre rappresentanti che parteciperanno allelezione del nuovo Presidente dilla Repubblica. Due dei tre nomi erano noti. Il terzo pure.
I primi due nomi noti sono quello del presidente della Regione, Rosario Crocetta, e del presidente dellArs, Giovanni Ardizzone. Il terzo nome noto è quello dellex presidente dellArs, Francesco Cascio, esponente del Pdl.
Soddisfazione per la designazione d Cascio viene espressa dal capogruppo del Pdl a Sala dErole, Nino DAsero.
“A nome mio e di tutto il gruppo Pdl all’Ars – dice D’Asero – esprimo una grande soddisfazione dopo aver registrato l’eccezionale esito del voto favorevole nei confronti dell’amico Francesco Cascio. Un voto che va al di là degli schieramenti e dei numeri suggeriti dal novero dei deputati degli alleati del centrodestra. Cascio ha, evidentemente, raccolto quanto ha seminato con la propria chiara e competente interpretazione del ruolo di Presidente dell’Assemblea che fu suo nella scorsa legislatura”.
Di tenore molto diverso il commento del Movimento 5 Stelle, che definisce la designazione di Cascio il frutto di un accordo nato la scorsa settimana col voto di genere, proseguito stamattina in Commissione e concretizzatosi stasera in Aula.
I grillini bollano in questo modo il nuovo feeling centrodestra-centrosinistra che ha portato la scorsa settimana a dare il via libera alla nuova legge elettorale per le comunali che ha introdotto la doppia preferenza di genere (che, secondo i grillini – e non gli si può dare torto – aumenta concretamente la pratica del voto di scambio) e oggi a dare, prima parere positivo sugli incarichi agli ex deputati Francesco Calanna e Titti Bufardeci e alla gelese Maria Antonia Nuara (a cui il M5S ha dato parere contrario), e poi a votare Francesco Cascio, quale terzo componente della delegazione che andrà ad eleggere il presidente della Repubblica.
Abbiamo assistito -dicono i deputati del Movimento – alla definitiva restaurazione della vecchia concezione di fare politica, fatta di spartizioni e di mercimonio. E’ tornato il modello piatto di lenticchie in cui tutto è materia di scambio, anche a fronte di modestissime contropartite.
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