«Il giudice Titta Scidà, per anni presidente del tribunale dei minori, non perdeva occasione per citare i dati sulla criminalità minorile a Librino. Ci impegneremo per andare oltre le scuola dell’obbligo nel quartiere». Istruzione, inquinamento elettromagnetico, discariche non autorizzate, abusivismo, fognature mai realizzate, manutenzione degli edifici, e, più in generale, controllo del territorio: è lungo l’elenco di problemi a cui Saro D’Agata, ex consigliere comunale del Pd, alla sua prima uscita pubblica da assessore alla valorizzazione di Librino, si impegna a dare una soluzione. «Ma con il vostro aiuto, impegno e critiche. Non voglio che la delega resti sulla carta, quindi mi aspetto di essere spesso tirato per la giacca», si affretta ad aggiungere nel corso dell’incontro che ieri la Cgil ha organizzato nella sua sede di viale Bummacaro.
Due i temi caldi: il primo è l’emergenza incendi, vera piaga dell’inizio estate a Librino. «Ho saputo che in uno degli ultimi grandi roghi i pompieri sono dovuti venire da Maletto. Ci vuole un distaccamento dei vigili del fuoco a Librino», afferma D’Agata, che fra le varie deleghe ha quella all’Ecologia e manutenzione del verde. Secondo tema è la Zfu, la zona franca urbana promessa da tanti anni, con agevolazioni fiscali per le imprese che operano a Librino. La sua partenza era una delle promesse elettorali di Rosario Crocetta, che proprio dal popoloso quartiere a sud di Catania fece partire la scorsa estate la sua corsa per palazzo d’Orleans, e pochi giorni fa il governo regionale ha stanziato per la sua realizzazione 22 milioni di euro. Includendo però nel perimetro dell’area con agevolazioni il centro commerciale Porte di Catania. «Venerdi a Palermo avrò un incontro con il governo regionale dedicato al tema, e vedrò nel dettaglio quali vantaggi la Zfu porterà», dichiara l’assessore, che tra manutenzione delle spine verdi, maggiore controllo del territorio, rilancio degli impianti sportivi e delle altre strutture pubbliche, come le masserie e il teatro Moncada, ha già un lungo elenco di problematiche alle quali fare riferimento.
«Ma ci auguriamo che accanto ai grandi problemi ci sia anche attenzione ai problemi concreti di ogni giorno», ricorda Sara Fagone, padrona di casa alla Cgil Librino, e lei stessa proposta quale assessore con una petizione online da alcune delle associazioni presenti. Ma per i Briganti Librino e i membri del Comitato campo San Teodoro, per l’associazione Terreforti, per l’Adas, per l’associazione S.M.@ll onlus e tutte le altre presenti ieri – compresi i dirigenti scolastici degli istituti Pestalozzi e Musco e il presidente della sesta municipalità Lorenzo Leone -, la scelta di D’Agata sembra non solo azzeccata ma anche far sperare. Sull’avvocato penalista, per venti anni consigliere comunale, ripongono tutti una grande fiducia. «Ma non mancheranno le verifiche», ricorda Angelo Villari segretario della Cgil. D’Agata ringrazia per la fiducia, e annuncia che sarà al più presto presente con una sede fissa nel quartiere. «Inizialmente alla sede della municipalità, ma stiamo valutando con il dirigente al patrimonio dove poter mettere una sede». Il sogno, per molti, è che il Comune arrivi a trasferirsi in viale Moncada 3, il famigerato palazzo di cemento. «Sarebbe bello se dal degrado diventasse simbolo di riscatto, magari con un commissariato o altre sedi istituzionali», dichiara l’assessore. Gli otto milioni di euro stanziati per la sua ristrutturazione sono solo una parte delle promesse di cui Librino attende la realizzazione. Ma sembra attendere con fiducia, per una volta.
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