Due stop al conferimento dell’organico in neanche due mesi. E i Comuni dell’hinterland palermitano – specie i due centri più popolosi di Partinico e Carini – vanno di nuovo in crisi. L’impianto di compostaggio a Termini Imerese da questa settimana sta marciando a regimi ridotti. E la società Ecox sta provvedendo a comunicare che non raccoglierà l’umido almeno per questa settimana. Un altro disagio, questo, che si somma alle note difficoltà della discarica di Bellolampo, recentemente inquadrato dall’Istituto Superiore per la Protezione Ambientale (Ispra) come uno dei 30 siti più inquinanti d’Italia.
«Si sta rifacendo una programmazione per consentire di nuovo il conferimento a tutti – afferma Dario Italiano, responsabile tecnico e amministratore di Ecox – Il Comune di Partinico, ad esempio, nel gran marasma di questi giorni è riuscito comunque a portare l’organico da noi lunedì. Capisco le difficoltà di tutti i Comuni, noi da parte nostra stiamo facendo il possibile. La scelta di marciare a regimi ridotti non è dovuta a guasti o chissà che, ma rientra nel ciclo dei 90 giorni di ogni impianto di compostaggio: man mano che si restringono gli ingressi si possono smaltire i carichi in uscita e successivamente consentire nuovi carichi. Ricordo comunque che da noi conferiscono 55 Comuni».
A metà settembre dalla discarica di Bellolampo, che trattava l’organico dei Comuni della Srr, arriva la comunicazione del raggiungimento del limite delle 21mila tonnellate certificate dall’Autorizzazione Integrata Ambientale. Una scelta che costringe i 20 Comuni dell’area metropolitana di Palermo, dopo un primo aumento della capacità di raccoglimento dell’impianto di Bellolampo del 25 per cento (anche questo ulteriore limite è stato raggiunto, dopo appena pochi giorni, ndr), a rivolgersi ai privati. Quasi tutti, costretti dall’assenza ben nota di altri impianti pubblici e in generale di pochi impianti privati, si rivolgono a Ecox. Che accoglie in un primo momento tutte le richieste, provenienti da quattro province.
«Cerchiamo di dare una risposta a tutti – continua Italiano – anche se con la società stiamo valutando di stilare una griglia dei Comuni che possiamo supportare, visto che giustamente loro hanno la necessità di effettuare una programmazione e non possono andare a singhiozzo. Da parte nostra noi non possiamo sopperire alla carenze del pubblico e allo stesso tempo creare disagio». Insomma: Ecox a breve potrebbe comunicare ad alcune amministrazioni che non accetterà più determinate quote di organico. Con un ulteriore conseguente caos che è facile immaginare, mentre la raccolta differenziata a Palermo continua ad arrancare.
«Ufficialmente non ho ricevuto alcuna comunicazione, ma ne abbiamo avuto sentore – conferma il commissario di Partinico Rosario Arena – Sono in corso trattative contrattuali ma il problema rimane, anche perché non si può andare avanti con questi blocchi e ripartenze. Per questo motivo ho sensibilizzato gli organismi prefettizi e l’assessore regionale ai Rifiuti Alberto Pierobon. La responsabilità dal punto di vista igienico-sanitario è dei sindaci e dei commissari, quindi se scoppia un’epidemia siamo noi a rischiare. Stiamo valutando una serie di accorgimenti, ma ricordo che essendo il Comune in dissesto non ci sono le possibilità economiche per far fronte a certi aspetti. E qui entra in gioco la strumentalizzazione e la speculazione di taluni impianti privati».
Aggiornamento
La Cgil Palermo e di Termini Imerese intervengono sulla vicenda Ecox, impianto di compostaggio sito nell’area industriale di Termini Imerese, in contrada canne Masche, dove da agosto di quest’anno la società GM srl si occupa di smaltire rifiuti organici per la produzione degli ammendanti utilizzati per la fertilizzazione dei terreni agricoli. La lavorazione produce emissioni odorigene molto forti che si estendono per tutta l’area dell’agglomerato industriale e nella zona adiacente all’autostrada Palermo/Catania/Messina. «Siamo molto preoccupati che le forti emissioni possano mettere a rischio la salute dei cittadini nonché dei lavoratori che operano in quell’impianto – dichiarano Calogero Guzzetta, segretario Cgil Palermo e Laura Di Martino, responsabile della Camera del Lavoro zonale di Termini Imerese – Chiediamo che l’attività ispettiva, che ha preso le mosse dalla diffida inoltrata qualche settimana fa all’azienda dalla Regione siciliana, si concluda nel più breve tempo possibile al fine di scongiurare le possibili ripercussioni sulla salute. Chiediamo pertanto la piena applicazione delle norme relative alla salute e alla sicurezza nei posti di lavoro, per evitare che ancora una volta il diritto al lavoro confligga con il diritto alla salute».
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