I consiglieri comunali eletti in questa tornata di Amministrative 2019 non spiccano per capacità di rinnovamento. Tra i tanti volti noti, i riconfermati e i transfughi, a portare una ventata di freschezza ci deve pensare Beatrice Longo, 23 anni, eletta al Consiglio comunale di Ragalna con 140 preferenze, la più giovane dei nuovi senatori cittadini in provincia di Catania. «Alla mia prima esperienza politica», precisa lei, emozionata, raggiunta al telefono da MeridioNews all’indomani dell’elezione. Lei ancora non ci crede. Non le sembra vero che, al primo tentativo, è riuscita a guadagnarsi un posto in aula consiliare da candidata con Cresce Ragalna, la lista che ha portato alla rielezione il sindaco uscente Salvatore Chisari.
«La carica di adrenalina è ancora tanta, mi manca la voce», aggiunge. «Sono stata contattata dal sindaco all’inizio dell’anno – spiega – Forse perché, qui in paese, mi sono fatta una nomina: faccio il grest, lavoro tanto in parrocchia, organizzo eventi, mi conoscono tutti. Cioè, forse non proprio tutti, visto che siamo tremila abitanti». Quel che è certo è che molti di più sono gli italiani che l’hanno vista in tv, peraltro di recente, ma in tutt’altra veste: da partecipante al gioco televisivo Ciao Darwin, fatto di tante sfide che mettono l’una contro l’altra due categorie di persone. «Io ero una Giulietta», puntualizza, raccontando la sfida contro la categoria delle Messaline. L’attenzione ai pregiudizi di genere non è il forte della trasmissione.
«È stata un’esperienza forte – commenta Beatrice – Ma non penso di essere stata votata per quello. Penso di avere avuto consenso perché sono una persona energica, mi piace fare le cose e impegnarmi». La politica, quella «vera», «non c’entra niente con Ragalna: io non ho ideologie, non mi sento da nessuna parte. Qua non si parla di grandi ideali: magari in un paese più grande, come Catania, è diverso». Mica tanto diverso, a dirla tutta.
La scelta di impegnarsi con Salvo Chisari per Beatrice Longo è stata figlia del desiderio sia «di continuare un progetto che deve essere portato a compimento nei prossimi cinque anni», sia dal bisogno di sentirsi rappresentata dal movimento con cui ha scelto di scendere in campo. Che non è quello di Emanuele Motta, nonostante la giovane età e l’amicizia che li lega da anni. «Eravamo vicini di casa, praticamente siamo cresciuti insieme e gli voglio un sacco di bene – continua Beatrice Longo – Soltanto che nella sua lista non mi ci trovavo. Non per male nei confronti dei paternesi».
In che senso, «i paternesi»? «Quelli che vivono a Paternò». La questione continua a non essere chiara. «Le spiego – comincia Longo – Molti dei candidati con Emanuele sono di Paternò, non sono ragalnesi. Io non ho niente contro Paternò, però io vivo la città. Dalla mattina alla sera sono fuori, ci tengo al mio paese e volevo stare in una lista di persone che, come me, conoscono i problemi del posto in cui vivono». Il radicamento con il territorio non si può certo dire che le manchi, così come la voglia di impegnarsi «con persone genuine». E che lavorino, come lei che ha cominciato quando ancora studiava per prendere il diploma al liceo socio-psico-pedagogico. «Non so stare ferma e ho deciso di non proseguire gli studi perché volevo continuare da subito con il mio lavoro». Adesso lei si occupa di assicurazioni.
E Ciao Darwin? Come ci è finita? «C’erano i casting e sono andata a Palermo, così, per gioco». Si è ritrovata con seicento persone a tentare la strada della partecipazione a uno show Mediaset. «Ho fatto il provino con il cugino di Paolo Bonolis e hanno tentato di inquadrarmi: mi hanno fatto tante domande sull’amore, e hanno capito che io sono una Giulietta». Come l’eterna innamorata di Romeo nella tragedia di William Shakespeare. Tutt’altro profilo rispetto alla povera Messalina, imperatrice romana, sposa bambina, raccontata come amante dei piaceri della vita, tanto da finire ammazzata per un adulterio. Almeno nella versione della storia narrata dagli uomini (ancorché storici).
«A Federico Moccia sono piaciuta moltissimo», continua la neo-eletta (lo scrittore e regista è autore del programma di Canale 5). Tant’è che è finita pure a partecipare alla prova di coraggio: mettere i piedi in una scatola con i topi. «Ho fatto un po’ di show, alla fine Bonolis si è anche complimentato per come mi sono comportata: meglio della Messalina. È sempre televisione, si sa che si deve fare spettacolo. Per così dire, la par condicio». Che con Ciao Darwin non c’entra, ma con le elezioni sì. E il cerchio si chiude.
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