Da Gesap-Gh ai napoletani: 300 mila euro con ‘amore’

Qualcuno dovrebbe fermare almeno alcune delle ‘operazioni’ che in tutti questi anni sono state ‘pilotate’ sotto il segno della Gesap, la società che gestisce i servizi a terra presso l’aeroporto “Falcone-Borsellino” di Palermo. Bisognerebbe, prima di tutto, fare chiarezza sulla Gh, una società controllata al 100 per cento dalla stessa Gesap. Perché quello che succede in questa Gh ha dell’incredibile.

La prima cosa incredibile è che chi l’ha gestita, dopo averne combinate di tutti i colori, vorrebbe mettere 25 dipendenti della società in Cassa integrazione. Il solito modo per scaricare sui più deboli gli errori di chi ha amministrato (anche se nel caso della Gh la parola ‘errori’ non rende: perché siamo ben al di là degli errori).

Ieri sera abbiamo raccontato la storia di Gennaro Carcassa, il dipendente di Gh che, nel 2008, è stato promosso supervisore di tutti gli scali del Sud d’Italia e trasferito a Napoli. Slo che Gennarino, dal 2008 all’estate di quest’anno, non è stato pagato dai napoletani, ma sempre da Gh Palermo, cioè dalla Gesap. Cioè dai soci della Gesap: la Provincia regionale di Palermo che detiene il 40 per cento circa delle azioni Gesap, dal Comune di Palermo che controlla il 30 per cento delle azioni e dalla Camera di Commercio, sempre di Palermo, che detiene il 20 per cento circa del pacchetto azionario Gesap.

Dunque, Provincia, Comune e Camera di Commercio di Palermo, per quasi 5 anni (e non quattro come abbiamo scritto ieri sera), hanno pagato lo stipendio a Gennarino. Per essere precisi, sono stati gli ignari contribuenti a pagare il nostro amico napoletano. E l’hanno pagato bene: circa 200 mila euro più i contributi.

Ma c’è di più. Abbiamo scoperto che gli stipendi per i circa 270 dipendenti di Gh Palermo non vengono ‘confezionati’ in Sicilia, cioè a Palermo, ma a Napoli. Insomma: questa benedetta società controllata dalla Gesap non ha né il personale, né il tempo per preparare i cedolini degli stipendi ai propri dipendenti. A preparare questi cedolini pensano – nessuno ha mai capito perché (o quasi) – a Napoli. Anche questo un lavoro ‘faticoso’ e ben pagato: basti pensare che lo scherzetto dei cedolini costa al gruppo Gesap-Gh 300 mila euro all’anno!

E’ serio pagare 300 mila euro all’anno per il ‘servizio cedolini’?

Del resto, se non fossimo in presenza di questi fatti – da Gennarino ai cedolini napoletani inviati a Palermo – non avremmo Gh Palermo con un deficit da un milione e mezzo di euro e Gesap con un deficit da 3 milioni di euro. Complimenti ‘vivissimi’ alla Provincia, al Comune e alla Camera di Commercio di Palermo…

 

Redazione

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