Da domani, 7 aprile, chi lavora con i bambini dovrà esibire il certificato antipedofilia

LO PREVEDE UN DECRETO LEGISLATIVO CHE PRENDE LE MOSSE DA UNA DIRETTIVA DELL’UNIONE EUROPEA. MULTE DA 10 A 15 MILA EURO PER CHI CONTRAVVIENE ALLA LEGGE

di Viviana Di Lorenzo

I fatti di cronaca su insegnanti violenti, o che tentano approcci di tipo sessuale con i minori, spaventano i genitori, che non si sentono più al sicuro. Se un tempo le insegnanti o le baby-sitter erano viste dalla famiglia come un valido aiuto nella crescita ed educazione dei bambini, oggi suscitano numerosi dubbi e preoccupazioni che non permettono ai genitori, di vivere in serenità.

Sono frequenti casi in cui insegnanti d’asilo vengono smascherate nei loro gesti violenti da video girati durante le ore di lezione. Nasce quindi l’esigenza, da parte dei genitori, di avere delle rassicurazioni e delle garanzie, che dimostrino la professionalità e la correttezza degli insegnanti, dei bidelli e non solo, anche di allenatori, baby-sitter e di tutte le figure professionali o di volontariato che lavorano a stretto contatto con i bambini.

Il bisogno, sempre più presente, è quello di sapere se una persona, che in passato è stata accusata di violenza nei confronti di minori, lavora ancora nello stesso settore, nonostante abbia un precedente che dovrebbe escluderlo del tutto da quell’ambito.

A garanzia di queste situazioni nasce da una direttiva europea, il Decreto legislativo 39/2014, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il 24 marzo scorso, in materia di protezione dei minori.

Tale decreto prevede l’obbligo, da parte del datore di lavoro che impiegherà personale per accudire i bambini, di richiedere al Tribunale il certificato penale del casellario giudiziario per monitorare il passato dei dipendenti e verificare se vi siano condanne precedenti in ambito di abuso o maltrattamento di minori.

Questo provvedimento entrerà in vigore il 6 aprile. Prevede che i presidi delle scuole siano obbligati a richiedere tale certificato da lunedì 7 aprile e coloro i quali non si adopereranno in tal modo saranno puniti con l’obbligo di pagare una somma di denaro che oscilla dai 10.000 ai 15.000 €. Ovviamente tale decreto deve essere rispettato non solo dai presidi, ma in generale da tutte le figure che lavorano a stretto contatto con i bambini.

Questa disposizione ha lo scopo di tutelare i minori e le famiglie, che spesso affidano i propri figli a insegnanti o altre figure professionali senza avere la certezza di come essi lavorino. Il problema nasce per quei casi in cui i minori siano molto piccoli e quindi non abbiano la capacità di difendersi da soli. I bambini, come quelli che frequentano asili nido, non hanno la facoltà di comprendere o comunicare ai loro genitori situazioni o atteggiamenti violenti di cui sono vittime.

Ecco perché, spesso, e la cronaca ne dà atto, capita che il genitore maturi dei dubbi, sulla base di comportamenti particolari o insoliti attuati dai piccoli, i quali cominciano a mostrare paura nei confronti della scuola e, nello specifico, di un insegnante. Altre volte, nei casi peggiori, i genitori scoprono la verità sulle insegnanti da segni più concreti e dimostrabili, come lividi o escoriazioni che avvalorano la violenza subita dai loro figli.

Grazie alle denunce di molti genitori alcuni casi sono stati scoperti, ma probabilmente tanti altri restano ancora nascosti. Ecco perché tale decreto può essere di grande aiuto, innanzitutto per rassicurare le famiglie, ma dovrebbe essere anche interesse dei datori di lavoro assicurare e garantire con una certa sicurezza la professionalità dei loro dipendenti. Il decreto permetterebbe di monitorare il passato dei lavoratori, per diminuire notevolmente i casi di violenza sui minori.

Certo, resta da capire al meglio quali sono le modalità ed i costi effettivi con i quali poter ottenere tale documento da parte dei datori di lavoro e, soprattutto, come farlo, rispettando comunque la privacy del lavoratore, in quanto si tratta di manipolazione dei dati personali e dunque sensibili.

La scuola prima di tutto deve essere un luogo sicuro per i bambini, i quali devono avere la possibilità di essere allontanati e difesi da un mondo divenuto troppo violento e meschino nei loro confronti, proprio perché sono i più indifesi e deboli. Se con tale decreto si realizzerà la concreta possibilità di mettere un freno alla crudeltà, alla violenza, al maltrattamento e all’inciviltà di alcuni lavoratori, allora vorrà dire che un grande passo avanti è stato fatto e dobbiamo pretendere impegno e costanza dallo Stato, affinché si pensino altri metodi che, uniti a questo, possano tutelare i minori.

 

Giulio Ambrosetti

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