GOVERNO E ARS HANNO UTILIZZATO DUE PESI E DUE MISURE, FAVORENDO ALCUNI SOGGETTI E SFAVORENDONE ALTRI. E LO HANNO FATTO VIOLANDO, CONTEMPORANEAMENTE, LA LEGGE E UN’INDICAZIONE DELL’UFFICIO DEL COMMISSARIO DELLO STATO
La manovra approvata due giorni fa da Sala d’Ercole riserva tante, forse troppe sorprese. In tanti settori della vita pubblica siciliana. A cominciare dalla cultura. Il governatore Rosario Crocetta e i suoi alleati predicano giustizia ed equità. Ma, nei fatti, leggendo la Finanziaria approvata dall’Ars, si scoprono grandi ingiustizie.
Ci sono, ad esempio, capitoli che, lo scorso anno, erano nella cosiddetta Tabella H e che, invece, quest’anno, sono finiti nell’allegato 1. Come mai?
La verità è che Governo e Ars stanno cercando di favorire enti e associazioni culturali ‘amiche’, fregando tutte le altre. Una vera a propria ingiustizia. Non abbiamo ancora tutti i nomi dei soggetti ‘raccomandati’ dalla politica, ma abbiamo chiaro il metodo che è stato seguito. Vediamo di riassumere cosa hanno combinato due giorni fa a Sala d’Ercole.
Lo scorso anno, com’è noto, l’ufficio del Commissario dello Stato ha impugnato la cosiddetta Tabella H, ovvero quella parte della Finanziaria che stanziava fondi per i vari organismi culturali e sociali. L’ufficio del Commissario dello Stato, lo scorso anno, ha fatto intendere a chiare lettere che le risorse finanziarie non possono essere erogate in modo discrezionale, ma vanno assegnate con un bando, sulla base di precisi requisiti.
In effetti, il bando, per quest’anno, c’è. Il Governo l’ha messo a punto: è un bando da 12 milioni di euro. Soldi che dovrebbero servire per tutte le associazioni, gli enti e le fondazioni che operano nella cultura. E per tutti i soggetti che operano nel sociale.
Poi, però, Governo e Ars, nell’allegato 1, hanno cominciato a piazzare capitoli di spesa. Ad ogni capitolo corrisponde un organismo culturale ‘amico’ che, in proporzione, prenderebbe molti più soldi di quelli che prenderanno i soggetti che finiranno nel bando della ex Tabella H.
Per essere chiari: mentre nel bando dell’ex Tabella H ci sono soggetti culturali che prenderanno meno di 100 mila euro, nell’allegato 1 ci sono soggetti che prenderebbero 200. 300, 500 mila euro e, qualcuno, addirittura un milione di euro!
Il condizionale è d’obbligo perché questa truffa parlamentare e legislativa deve ancora passare dal vaglio dell’ufficio del Commissario dello Stato.
Di fatto, Governo e Ars stanno cercando di sancire, per legge, la presenza, in Sicilia, di soggetti culturali di serie “A” (quelli finiti nell’allegato 1 con capitoli a se stanti e risorse copiose) e soggetti culturali (e sociali) di serie “B”: quelli che verranno sostenuti con i 12 milioni di euro del bando ex Tabella H (ai quali andranno gli ‘spiccioli’).
Domande: ma cosa hanno i soggetti finiti nell’allegato 1 in più degli organismi culturali e sociali finiti nel bando ex Tabella H? Vengono trattati meglio solo perché sono ‘raccomandati’ dal presidente della Regione, dagli assessori e da alcune forze politiche? E questo sarebbe un modo serio di legiferare?
Di più: i capitoli di spesa finiti nell’allegato 1 sono ‘abusivi’, perché non sono sorretti da alcuna norma. Non siamo solo davanti a un tentativo di favorire alcuni a scapito di altri: siamo anche davanti a un tentativo – scorretto e grave – di aggirare un’indicazione di equità e di correttezza amministrativa arrivate lo scorso anno dall’ufficio del Commissario dello Stato.
Riassumendo: come mai capitoli di spesa che lo scorso anno si trovavano nella Tabella H sono finiti, quest’anno, nell’allegato 1? E come hanno fatto a finirci senza una norma di sostegno, se è vero che la norma, lo scorso anno, è stata impugnata dall’ufficio del Commissario dello Stato?
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