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Mia suocera è morta e non possiamo nemmeno farle la veglia nella casa dove ha sempre abitato». C’è dolore e rabbia nelle parole di Rosaria Cinturino, la nuora della 69enne Rosaria Nicosia, l’anziana entrata in terapia intensiva all’ospedale Garibaldi nuovo poco più di dieci giorni fa.
La donna è deceduta stanotte «per via delle numerose fratture che ho riportato dopo il crollo del palazzo di via Crispi», racconta la parente. La quale spiega che oltre ai sentimenti dettati dalla morte della parente c’è tanta rabbia. «Stiamo portando la bara in una sorta di piccolo androne di via Archimede di sua proprietà dove lei, durante il giorno, si intratteneva a sistemare alcune cose», continua Rosaria Cinturino. I funerali si terranno nella giornata di lunedì prossimo.
L’anziana deceduta stanotte è quindi la
seconda vittima del disastro avvenuto nella notte tra il 25 e il 26 febbraio scorso. A morire sotto le macere dell’immobile esploso, per cause ancora al vaglio degli inquirenti, era stata anche la pensionata 85enne Agata Strano. La donna era separa e viveva da sola in un appartamento del secondo piano.
La procura di Catania sulla vicenda ha aperto un fascicolo ipotizzando i reati di disastro e omicidio colposo, iscrivendo nel registro degli indagati il 60enne residente Arturo Russello, ancora ricoverato all’ospedale Civico di Palermo per ustioni. «Mia suocera è stata tra la vita e la morte per un mese», aggiunge Rosaria Cinturino. «Il problema è la gabbia toracica: ce l’ha frantumata, le costole le hanno perforato le vene per cui, considerato che era già una fumatrice, la situazione è ancora più critica», spiegava dieci giorni fa la donna.
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