Crocetta vs Espresso, risarcimento da 10 milioni Il legale: «Contro il presidente metodi stragisti»

Il presidente della Regione siciliana, Rosario Crocetta, va al contrattacco. Dopo i giorni di esilio volontario nel suo buen retiro di Tusa, nel Messinese, il governatore affila le armi. E affida al suo legale Vincenzo Lo Re, la prima contromossa. Un risarcimento danni da 10 milioni di euro nei confronti dell’Espresso per la pubblicazione della presunta intercettazione, più volte smentita dalla Procura di Palermo, tra lo stesso Crocetta e il suo medico personale ed ex primario a Villa Sofia, Matteo Tutino. Una frase choc che ha travolto come una valanga la sua già traballante maggioranza, rendendo sempre più concreto lo spettro di una fine anticipata della legislatura.

«Lo strumento dell’azione civile risarcitoria – ha detto il legale di Crocetta ai giornalisti riuniti in un albergo di Palermo – è quello più efficace». Innanzitutto perché è «molto più veloce dell’azione penale». Il risarcimento sarà chiesto ai due giornalisti autori dell’articolo, al direttore del settimanale «per omesso controllo e per avere riconfermato la notizia smentendo la Procura». Una scelta fatta per sanzionare «non la malafede, ma quello che pensiamo sia stato un errore di omesso controllo». Ma l’Espresso non è il solo bersaglio di Crocetta. Il governatore chiederà un milione di euro di risarcimento danni al giornalista Pietrangelo Buttafuoco per un articolo pubblicato nei giorni scorsi sul Fatto quotidiano, in cui si raccontava di un retroscena dopo l’elezione del governatore, con il mecenate Antonio Presti che avrebbe definito il presidente della Regione una bottana.

Non solo Espresso e Fatto Quotidiano. L’ira del governatore si abbatte anche su Maurizio Gasparri di Forza Italia. Contro l’azzurro, ha spiegato Lo Re sarà promossa un’azione penale per il comunicato stampa diffuso il 16 luglio e in cui aveva definito Crocetta «incapace e indegno». Per Lo Re contro il proprio assistito da una settimana sono stati messi in campo «metodi che potrei definire stragisti». Da una settimana circa «Rosario Crocetta viene contrabbandato sui media – ha detto il legale – come un silenzioso concorrente morale dell’ipotizzato tentativo di rimuovere Lucia Borsellino da assessorato alla Sanità». Una gogna mediatica innescata da un’intercettazione che «non esiste» ribadisce l’avvocato, che rilancia: «Se qualcuno ha l’intercettazione, la tiri fuori, la faccia ascoltare a tutti. Così capiremo se si tratta di una polpetta avvelenata, di una bufala o se esiste realmente». 

Secondo Lo Re, in particolare, è grave che si continui a mettere sullo stesso piano «le dichiarazioni del procuratore di Palermo con quelle di un tale Luigi Vicinanza (direttore dell’Espresso, ndr). Il settimanale si è giustificato dicendo che l’intercettazione è secretata. Ma la secretazione è un atto del pm. Il procuratore è stato costretto a dire che non esiste alcuna intercettazione in questo procedimento né in altro, né secretata né non secretata».

Insomma per Lo Re l’articolo pubblicato da L’Espresso alla vigilia della commemorazione della strage di via D’Amelio rischia di essere un esempio di «giornalismo ad orologeria». Per far cadere il governo Crocetta, gettando in una luce sinistra proprio il capo dell’esecutivo. «Non vedo la mafia dietro questo situazione, nemmeno i servizi segreti deviati e non mi lancio in ipotesi di dossieraggio. Mi domando solo: perché hanno aspettato l’anniversario di Borsellino per farla uscire?».

Rossana Lo Castro

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