Crocetta in Aula per la sfiducia, Lupo (Pd): “Mozione ordinata da Grillo”

Dopo la lettura dei verbali, la seduta dell’Assemblea regionale, cominciata alle 11, è stata sospesa. Riprenderà a Mezzogiorno circa con la discussione della mozione di sfiducia contro il Presidente della Regione siciliana,  Rosario Crocetta, presentata da M5S, tre deputati della Lista Musumeci e un deputato del Pdl (Marco Falcone). Sulla carta la mozione può contare su 18 voti, quindi, in teoria, è destinata ad essere respinta.

Qualche sorpresa, però, non è esclusa. Attendiamo, per esempio, di capire se sarà richiesto il voto palese o il voto segreto. In quest’ultimo caso, il segnale di dissenso potrebbe andare al di là dei 18 voti. LinkSicilia vi aggiornerà in diretta a partire dalle 12, non appena riprende la seduta.

h.15. 30 La parola torna ai partiti che hanno già parlato e che hanno ancora a disposizione qualche minuto. Interrompiamo la diretta in attesa del voto finale.

h.15.20 La parola al segretario del Pd, Giuseppe Lupo: “Rispetto le prerogative parlamentari di chi ha presentato la mozione, ma ritengo questa mozione inutile. Una mozione ordinata da Grillo che porta ad una opposizione di paralisi.  Il confronto chiaro e forte “e’ stato impedito su decisione di Grillo che ha bisogno di dimostrate che il suo movimento non si contamina mai. In questo modo pero’ ha assunto la decisione di prendere le distanze da Crocetta per schiacciarsi su una posizione di retroguardia e di opposizione irresponsabile”.

Noi riteniamo di proseguire in questa azione di risanamento di cui la Sicilia ha bisogno. Per fare una valutazione compiuta, sono necessari almeno due anni, cos’ come abbiamo previsto per le eventuali sfiducie ai Sindaci”. Lupo poi riduce tutti i problemi con Crocetta ad un “normale e democratico dibattito interno ad un partito”…

h15.o7 Si ricomincia con un altro giro di dichiarazioni. Tocca a Toto Cordaro (Pid-Cantiere popolare). Il deputato ripercorre le tappe della crisi Crocetta-Pd, ricordando i ‘complimenti’ che gli esponenti di questo partito hanno riservato al Presidente della Regione, ricambiati in pieno: “Siamo dinnanzi alla irresponsabilità della parola pubblica e della ragione”. E ancora: “Abbiamo indicato un’agenda che affrontasse le emergenze pubbliche, non abbiamo ricevuto risposta”.

h15.oo Per il gruppo di Lino Leanza (Articolo 4) interviene Luca Sammartino. Anche lui tesse le lodi del Governo e si schiera contro la mozione. Il giovane deputato dedica un passaggio al Muos riferendosi al paventato rischio di risarcimento in caso di stop ai lavori: “Non si poteva fare diversamente” dice. Della serie meglio evitare eventuali risarcimenti, tutti da verificare alla luce di irregolarità nelle autorizzazioni,  anche se a rischio c’ è la salute dei siciliani? Mah…

h.1452 Tocca al gruppo Democratici riformisti, parla Giuseppe Picciolo: “Un anno non è un tempo sufficente per risolvere tutti i problemi della Sicilia, per questo non condivido la mozione”.  Difesa a spada tratta del Governo siciliano.

h.14,45 Dal gruppo misto, parla Antonio Venturino, ex M5s e proprio al suo vecchio partito dedica l’affondo:Il discorso di Cancelleri è populista e demagogico. Cosa succederebbe ai cittadini che aspettano risposte se la mozione passasse? Il Movimento 5 Stelle è stato incosciente. le citazioni non portano da nessuna parte”.

h.14.41 La parola all’Udc, con Girolamo Turano:Voterò contro la mozione perché è un errore nei tempi, considerate le emergenze. Sbagliata nei tempi e nei modi. Non ci sono fatti gravissimi che giustificano la sfiducia. Anzi il Governo si è comportato in maniera meritoria. Non entro nel merito del dibattitto sulle cose che non vanno, spero nella calendarizzazione dei provvedimenti più urgenti.

h.14.25 Ancorail Movimento 5 Stelle con Francesco Cappello che concentra il suo intervento sul Muos di Niscemi, principalmente: “La Sicilia al centro del Mediterraneo? Certo per le guerre. Lei- ha detto rivolgendosi a Crocetta- ha accettato tutte le imposizioni che danneggiano la Sicilia. Avremmo voluto un governo  diverso, di siciliani per i siciliani, all’altezza della propria  storia. Un governo non disponibile a barattare la sua storia. Questo  e’ invece un governo che non ha neanche saputo spendere il denaro dell’Unione  europea”.

h.14.10 Tutto contro il Movimento 5 Stelle l’intervento di Bernadette Grasso di Grande Sud: “Siete il peggio della politica, altro che antipolitica. Avete deluso il vostro elettorato. Parlavate di protesta e poi vi siete seduti per spartirvi le poltrone”. E ancora: “Siete i principali corresponsabili dell’inoperosità di questa maggioranza. Avete detto si all’abolizione delle Province senza dire chi doveva gestirne i servizi, come quelli dedicati ai disabili o  alle strade”. “Non posso sostenere una mozione che non porta a nulla”.  Una botta anche al Pd che ha bloccato tutto per beghe interne.

h.13.52 E’ la volta di Roberto di Mauro, Mpa. Che subito ricorda a Crocetta di essere stato eletto da una minoranza di siciliani “e non è cosa da poco.  I tecnici del suo Governo? Non sono tecnici, sono suoi amici, persone di cui si fida. Sua scelta, per carità. Una dato è certo non c’è un rapporto fiduciario col Pd e con la sua maggioranza. Tra l’altro come si fa nel Governo nazionale e come si è fatto anche qui, avrebbe dovuto spiegare all’Aula la sua scelta di formare la Giunta con esterni”. Di Mauro ha quindi parlato del salasso del Governo nazionale, la decurtazione di 2 miliardi di euro: “Il modo con cui Croetta sta affrontando la questione non è certo convincente”. “E d’altronde basta guardare alla situazione disastrosa dei conti degli enti locali e dei precari, questo è il Governo Crocetta”. Non poteva mancare un riferimento allo Statuto calpestato: “Avete accettato che i fondi dell’articolo 38 destinati alle infrastrutture, sparissero”.

h.13.38. Tocca a Marco Falcone, ribelle del Pdl, che ha firmato la mozione di sfiducia: “Ho firmato anche per garantire l’equilibrio tra le ragioni di un governo, che consideriamo inadeguato, e una fetta del parlamento che ha voluto avanzare la sfiducia. E’ vero, non ci facciamo illusioni sull’esito. Ma almeno, la mozione consente di aprire un dibattito”. Poi Falcone fa riferimento al disastro del Bilancio regionale e ai fondi Ue: “La spesa in conto capitale è tornata indietro al 1990. Lo stesso vale per le infrastrutture. La legge sui rifiuti, quella sull’acqua, sono rimaste ferme. La spesa comunitaria è al palo. Solo all’assessorato al territorio la spesa è ferma al 7%. Questa è la condizione della Sicilia con il Governo Crocetta”. Il deputato accenna anche agli sforamenti in Sanità: “I responsabili sono nel Governo Crocetta”.

h.13.20. La parola va al deputato del Pd, Laccoto: “Abbiamo criticato ma solo per rilanciare l’azione di Governo. La sfiducia non serve a chi si aspetta azioni concrete.Il presidente Crocetta ha rotto col passato. Adesso bisogna passare alla ‘fase due’ dell’azione di governo. La mozione di sfiducia aggraverebbe le condizioni della Sicilia”. Il deputato elenca quindi una serie di emergenze, a partire dalla programmazione dei fondi europei: “Avrei preferito essere qui per discutere di provvedimenti necessari ai siciliani”.

 

 h.13.00 La parola va a Nello Musumeci, leader della Destra in Sicilia e firmatario della mozione di sfiducia insieme con il M5S e un deputato del Pdl: “Questa mozione è l”unica boccata d’ossigeno nell’asfissia dell’indifferenza. Questa mozione vuole ridare dignità alla politica. L’unica speranza per migliaia di siciliani che si sentono mortificati e avviliti”. Musumeci quindi stigmatizza l’insofferenza di Crocetta dinnanzi alla sfiducia e dinnanzi al Parlamento: “Caduta di stile la nostra? Caduta di stile la sua e del suo Governo, che non viene in Aula, che disattende le mozioni votate all’unanimità dell’Aula. Caduta di stile di un Governo che si è affidato ad una violenza di ingiurie che non ha pari”.

“Lei è stato sfiduciato dal suo partito- aggiunge Musumeci- quello di cui ha la tessera. Sono volati stracci e piatti. E noi sbigottiti e perplessi. Avremmo potuto speculare su quella rissa senza aggettivi, non lo abbiamo fatto. Non ci interessava la vostra rissa interna. Nel momento però in cui il Pd dichiara di ritirare la fiducia, il 23 Settembre scorso, non è più un problema interno. Riguarda il Parlamento”. Il capogruppo della Lista Musumeci ricorda pure le parole del Pd: “Il progetto di cambiamento di Crocetta è una predica non una pratica. E ancora lo stesso Lupo, leader del suo partito, diceva di non riconoscersi più nel suo esecutivo.”. Mentre succedeva tutto questo “lei snobbava il Parlamento.  E ancora: “Tanta sete di legalità in quest’Isola sommersa da affaristi spregiudicati. Ma c’è anche tanta fame. La sua coraggiosa azione di denuncia del malaffare non basta. La Sicilia chiede legalità e sviluppo”. “Avete condannato precari, forestali, operatori della formazione all’incertezza”. “In un anno avete fatto le cose peggiori nel modo migliore. Le nomine? Una valanga di nomine certo non ispirate al merito. Lei è affetto dal delirio di immagine, da isteria autoreferenziale”.

h 1238: La parola va ad Antonio Malafarina, capogruppo del Megafono, che esordisce dando del ‘pinocchio’ a Cancelleri. Poi ricorda che oggi è il primo compleanno della Giunta e dell’Aula: esattamente un anno fa l’insediamento. E poi butta tutto il suo discorso (sorpresi?) sull’antimafia del Governo Crocetta: “Il progetto del Megafono e del governo Crocetta è chiaro: una lotta al malaffare, alla mafia e alla corruzione. A voi grillini era stato chiesto di partecipare con idee e contributi. Noi siamo venuti a parlare con voi, nel vostro gruppo, a discutere dei problemi della Sicilia. E il giorno dopo avete tenuto una conferenza stampa col capogruppo Pdl D’Asero per attaccare il governo”. E ancora: “Bisogna dire da che parte si sta”.

Malafarina ha quindi sostenuto  che il Governo non ha la bacchetta magica, ma che il “processo di cambiamento è avviato”. Sui precari: “Abbiamo fatto di tutto per garantirli”. Sulla macelleria sociale: “Ditemi un solo dipendente che questo Governo ha licenziato”.

Quindi un’accusa al Movimento 5 Stelle: “Siete solo protesta, non avete voluto partecipare al cambiamento”.

 h.12.16. La parola a Giancarlo Cancelleri, capogruppo del M5S che cita Oliver Cromwell, in un suo discorso al Parlamento all’indomani della Rivoluzione Inglese: “Avete disonorato questo luogo. Siete voi l’ingiustizia. In nome di Dio andatevene”. Dopo di che comincia ad elencare tutte gli annunci rimasti teoria: dalle auto blu, alle partecipate, ai Trinacria Bond. “La Fiat torni a Termini Imerese, i finanziatori li trovo io” dice il deputato ricordando le ‘sparate’ Crocettiane.  E ancora: “L’aumento addizionale Irpef non è praticabile, poi qualche giorno dopo, si dice che non si può fare altrimenti”.  E così via con una panoramica sulle disastrose condizioni dell’Isola.

Cancelleri ha osservato che  “chi non voterà questa mozione, perderà il diritto di lamentarsi. A chiunque, da domani, salirà su questo scranno a criticare il governo, ricorderemo che, nel momento in cui si poteva fare qualcosa, era assente”. “Questa mozione l’hanno firmata i precari, le famiglie, i genitori. Le imprese, gli allevatori, gli agricoltori e i commercianti. L’hanno riformata i giovani, gli anziani. Questa rivoluzione non ha dato risposte a nessuno di loro”.

E ancora: “Oggi no avremmo voluto discutere una mozione di sfiducia, avremmo preferito confrontarci sui temi economici, sullo sviluppo. Parlare ad esempio di rifiuti. Ma vedo che oggi l’Aula è quasi piena. Come nel giorno della proclamazione. Forse andrebbe fatta una sfiducia a settimana”. Il capogruppo grillino ha anche ricordato che  “il Movimento cinque stelle ci ha provato. Davanti a tutti. E’ nato il ‘Modello Sicilia’, e quella idea poteva essere un nuovo modo di fare politica, anche rispetto all’esempio nazionale: l’idea che tutti i partiti facessero un passo indietro e lavorassero tutti insieme per l’interesse dei siciliani. Noi continuiamo a pensarle queste cose. Ma vediamo pachidermia, miseria e fame. La gente non chiede più un favore per un posto di lavoro. La gente chiede riforme, futuro e pane”.
h. 12. 15. Al via la discussione della mozione di sfiducia. Ad ogni gruppo sono concessi 30 minuti per intervenire. Si comincia con la presentazione generale.

h. 12 10. Si comincia con le lamentele di Giuseppe Milazzo (Pdl) rimasto escluso dalla Prima Commissione dell’Ars: “L’organigramma della Commissione deve essere invalidata. Dovevo essere riconfermato d’ufficio”.

h.12.09 La Seduta d’Aula è ripresa.

 

Redazione

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