Respinge tutte le accuse il Presidente della Regione siciliana, Rosario
Crocetta. La sua è “la finanziaria migliore degli ultimi venti anni”. Lo ha detto a Palazzo d’Orleans, in conferenza stampa, con gli assessori all’Economia Luca Bianchi, alla Funzione pubblica Patrizia Valenti e alla Famiglia Ester Bonafede. “Cosa avrebbero fatto gli altri? Avrebbero licenziato tutti i percari, e questo avrebbe fatto sviluppo? Cosi si sarebbero ridotti ancora di piu’ i consumi” ha aggiunto Crocetta.
“La nostra linea di sviluppo è fondata su tre assi: utilizzo di fondi europei soprattutto per le infrastrutture, risanamento del bilancio, infine nessuna macelleria sociale. Il fronte anti riformista su questa terra parla molte lingue: la lingua dell’esasperazione più spinta, ad esempio. Noi- ha sottolineato- abbiamo salvato la Sicilia dal default, riaperto i punti nascita e assicurato solidarietà al precariato”.
Il Presidente ha quindi respinto le accuse delle categorie produttive:
“Non capisco come si possa dire che non abbiamo fatto nulla per le imprese. Abbiamo avviato il Patto dei sindaci con l’adesione di 280 comuni: è il più grande progetto di energia alternativa mai fatto in Europa. Avevamo anche inserito una moratoria per le imprese. Ma è stata impugnata dal Commissario dello Stato. Speravamo che non lo bocciasse, ma è andata così”.
Per Crocetta chi ha reagito male dinnanzi alla manovra è, in buona sostanza, chi non vuole il cambiamento: “Ci sono alcune cose su cui il sistema reagisce in maniera inaspettata”.
Un po’ di imbarazzo sulla tabella H: “Io non la volevo, stiamo preparando una legge che ponga fine a questa storia”. Qualcuno tra i giornalisti gli fa notare che il suo partito l’ha votata all’Ars:
“Ma, io parlavo del governo. Comunque il mio partito non era convinto e si stava arrivando a votare contro. Solo che non sempre si può dire no in Aula. Ho detto comunque ai deputati di stare tranquilli perché tanto il Commissario l’avrebbe impugnata”.
Tutto sommato positivo il suo giudizio sul Commissario dello Stato: “E’ stato corretto, non posso dire che non sia stato leale. Ma forse in alcuni casi è intervenuto in maniera più pesante rispetto al passato. Ma siamo felici che ci sia un organo di controllo. Certo, io mi auguro che a esercitare questo controllo sia l’Alta corte Certo- ha aggiunto- ne discuteremo di questo con il governo nazionale”.
Un annuncio che aveva già fatto a Febbraio. Ma da allora, oltre alle parole, non si è visto nulla che vada nella direzione della riattivazione dell’Alta Corte per la Sicilia. Come non si è visto nulla dell’applicazione dell’articolo 37 dello Statuto. Solo parole.
Dei Comuni, che sono sul piede di guerra, ha parlato Bianchi. Ve lo raccontiamo qui.
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