Crisi Cmc, primo ok da Roma al fondo Salva imprese Buone notizie per Cl-Ag, Pa-Ag e per metro di Catania

Non solo il salva Catania. Nello stesso provvedimento, il decreto Crescita, che oggi pomeriggio approda alla Camera dei deputati, c’è anche il cosiddetto Fondo salva-opere. Un provvedimento atteso da circa cento imprese in Sicilia, creditrici della ditta Cmc di Ravenna, in concordato preventivo, che nell’Isola ha in mano opere strategiche come il raddoppio della statale 640 Caltanissetta-Agrigento, della statale 189 Palermo-Agrigento e la metropolitana di Catania. Ieri pomeriggio le commissioni riunite Bilancio e finanze di Camera e Senato hanno approvato il fondo che permetterà di bypassare Cmc e pagare direttamente i sub-appaltatori e i sub-fornitori, in modo da sbloccare i lavori. «Con un primo stanziamento di 45,5 milioni i cantieri di Palermo-Agrigento e Caltanissetta-Agrigento potranno ripartire», esulta il neo eletto sindaco di Caltanissetta Roberto Gambino, del Movimento 5 stelle.

«È il primo importante passo per tutti noi», commenta Salvatore Ferlito, presidente del comitato dei creditori di Cmc che riunisce moltissime piccole e medie imprese, che attendono di essere pagate, in rappresentanza di circa 2.500 operai. «Le ditte che rappresentiamo sono esposte per una sessantina di milioni di euro – continua – lavori svolti e non pagati». Se il Parlamento darà il via libera al Fondo salva imprese, i creditori verranno pagati fino al 70 per cento delle somme direttamente dall’ente appaltante (Anas per la statale 640 e per la Palermo-Agrigento e Fce per la metropolitana di Catania), attraverso un fondo istituito presso il ministero per le Infrastrutture, alimentato da un contributo pari allo 0,5 per cento dei ribassi praticati dall’aggiudicatario. Si tratta di somme a disposizione delle stazioni appaltanti già inserite nel quadro economico all’atto dell’aggiudicazione. «Serviva un provvedimento che tutelasse i lavoratori e le nostre aziende per una veloce ripresa dei lavori – spiega il sindaco Gambino – L’emendamento salva imprese risponde a queste tre necessità».

Saranno le stesse aziende a segnalare all’amministrazione aggiudicante quali sono i pagamenti dovuti e non corrisposti per i lavori e le forniture eseguiti. Verificata la spettanza, l’ente appaltante provvede al versamento entro trenta giorni dalla presentazione dell’istanza di accesso al Fondo. Le modalità operative di quest’ultimo saranno emanate a stretto giro dal ministero per le Infrastrutture.

A sorridere, si spera, siano anche tutti i siciliani che ogni giorno rimangono invischiati nei cantieri rimasti fermi attorno a Caltanissetta e non solo. «Al momento – spiega Ferlito – dall’uscita di Caltanissetta sull’autostrada A19 fino a Porto Empedocle serve quasi un’ora e mezza di tempo. Con il raddoppio finito, basterà meno di mezz’ora». Negli ultimi mesi, nonostante la visita del ministro Danilo Toninelli e del premier Giuseppe Conte, si è andati avanti molto piano. Adesso, l’obiettivo è completare quattro chilometri comprensivi lo svincolo di Santa Caterina a Caltanissetta Nord, una galleria e la cosiddetta zona delle Archeologie per aprire il nuovo tratto che si collega a un segmento più lungo già operativo. «È una notizia importantissima – conclude il sindaco Gambino – per tutti i cittadini siciliani e soprattutto per la nostra città. Caltanissetta adesso potrà uscire dall’isolamento».

Salvo Catalano

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