«I richiami dei vaccini in Sicilia non sono a rischio». Le parole dell’assessore Ruggero Razza sui rallentamenti nelle somministrazioni delle dosi offrono rassicurazioni per coloro che, dopo essersi sottoposti alla prima inoculazione del vaccino anti-Covid, attende di ricevere la seconda. La situazione tuttavia è tutt’altro che serena: nel mirino c’è la frenata di Pfizer nelle forniture. Dai dati caricati sul portale del ministero risultano meno di 95mila le persone che hanno ricevuto il vaccino, mentre le scorte rimaste sono pari al 28,3 per cento di quelle arrivate in Sicilia. «Non c’è dubbio che i ritardi e gli impegni non mantenuti da Pfizer meritino una reazione. A livello nazionale si è ipotizzata un’azione legale, la Sicilia la sosterrà, la sosterranno tutte le Regioni italiane», ha detto Razza.
Su Pfizer si è espressa anche la sottosegretaria alla Salute Sandra Zampa. «Ci dice che deve fare un intervento sulle sue fabbriche per aumentarne la capacità produttiva. E che fra tre o quattro settimane sarà in grado non soltanto di riprendere le forniture come concordato, ma di recuperare anche le quantità mancanti. Sappiamo inoltre – ha aggiunto Zampa – che ci sono iniziative in diversi Paesi membri dell’Ue per mettere a disposizione di Pfizer altri stabilimenti farmaceutici. Accade in Germania. Ma anche in Francia».
L’attenzione però è rivolta anche all’iter autorizzatorio del vaccino AstraZeneca, su cui nei prossimi giorni si dovrebbe esprimere l’Agenzia europea per i medicinali. «Il 29 gennaio è attesa la risposta di Ema per AstraZeneca, subito dopo il dossier passerà all’Aifa, che ci ha garantito tempi strettissimi per l’esame», ha commentato la sottosegretaria. Ricordando che a seguire dovrebbe toccare al vaccino di Johnson&Johnson. «Un vaccino facile da conservare, non ha bisogno di richiamo, e verrà prodotto in quantità enormi», ha detto Zampa. Un appello all’Ema è stato rivolto anche da Razza.
«Chiediamo all’Ema e alle istituzioni comunitarie di fare presto. I cittadini europei, quindi gli italiani e i siciliani, non possono accettare l’idea che in altri Paesi del mondo si possano utilizzare vaccini che da noi non sono autorizzati – ha dichiarato ieri l’assessore regionale alla Salute -. Da questo punto di vista sosteniamo l’azione del ministro Speranza: sicurezza e regole rispettate nella certificazione dei farmaci, ma servono anche rapidità e velocità. I cittadini vogliono vedere la luce in fondo al tunnel, ma non vogliono che sia un miraggio».
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