Covid, lo studio di Unipa su un farmaco in uso da 70 anni La clorochina e la sua «potenziale validità» contro il virus

Lo studio di un team di ricerca dell’Università degli Studi di Palermo ha dimostrato la potenziale validità dell’utilizzo del farmaco clorochina (e suoi derivati) contro la malattia da coronavirus COVID-19. Il lavoro, pubblicato il 10 marzo sulla prestigiosa rivista Journal of Critical Care, rivista ufficiale della World Federation of Societies of Intensive and Critical Care Medicine, porta la firma di quattro autori afferenti alla Scuola di Anestesia Rianimazione Terapia Intensiva e del Dolore diretta dal professore Antonino Giarratano e al Dipartimento di Discipline Chirurgiche Oncologiche e Stomatologiche dell’Università degli Studi di Palermo.

Primo autore è il dottore Andrea Cortegiani (ricercatore) e hanno contribuito anche la dottoressa Giulia Ingoglia e la dottoressa Mariachiara Ippolito (Assistenti in Formazione della Scuola di Specializzazione). Lo studio si è svolto in collaborazione con la Scuola Israeliana della professoressa Sharon Einav dell’Università di Gerusalemme. La clorochina è un farmaco in commercio da circa 70 anni, utilizzato contro la malaria e più recentemente contro alcune patologiche autoimmuni. Come dimostrato dall’articolo, è stata utilizzata più volte contro altre patologie virali, ad esempio contro Ebola, Zika e SARS, senza ottenere conferme cliniche.

Ci sono prove robuste e promettenti dell’efficacia del farmaco su studi pre-clinici ottenuti su cellule infettate con il coronavirus che causa COVID-19 (SARS-CoV-2). Lo studio ha aperto la strada ad un filone di ricerca clinica che dovrà dimostrare in maniera definitiva l’efficacia e la sicurezza del farmaco in pazienti che hanno contratto il Covid-19. Gli autori concludono anche che nonostante la sicurezza del farmaco in altri contesti clinici, il suo utilizzo clinico vada effettuato esclusivamente sotto monitoraggio medico data la possibile insorgenza di effetti collaterali.

Lo studio è stato citato da numerosi gruppi di ricerca a livello internazionale e anche da numerosi enti governativi, al fine di regolamentare l’attuale utilizzo clinico della clorochina nei vari paesi. Ha ottenuto notevole risalto sui media, essendo stato uno dei primi studi a valutare la possibilità di utilizzo clinico della clorochina in pazienti affetti da Covid-19, contro il quale, attualmente, non ci sono trattamenti specifici. Data l’importanza della ricerca, l’articolo è stato reso open access dall’editore della rivista Elsevier. 

Silvia Buffa

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