Covid, la vera storia della giovane positiva arrivata da Malta «Una ragazza dimessa ieri. Mai stata in terapia intensiva»

Il 15 agosto la stampa diffonde la notizia del ricovero in terapia intensiva di una giovane rientrata a Palermo dopo un viaggio a Malta. In breve tempo la voce si diffonde, si parla di giovane in rianimazione all’ospedale Cervello, di situazione che sarebbe stata grave, ma la notizia sembra non avere le basi della verificabilità. Sui social si inizia a parlare di fake news, partono accuse di allarmismo facile, monta una polemica che coinvolge anche dei senatori della Repubblica. 

«Mi hanno chiamato in molti – spiega a MeridioNews Baldassarre Renda, primario del reparto di rianimazione del Cervello – la ragazza non è da noi in terapia intensiva, è a malattie infettive». Nel reparto di malattie infettive una giovane legata a Malta in effetti c’è stata, ma «è già stata dimessa, quindi stava molto bene», come spiega a il primario Enzo Massimo Farinella, primario di quel reparto. «Degli ultimi pazienti – continua – in rianimazione non è mai andato nessuno. Vengono assistiti a malattie infettive, dove ci sono anche delle procedure di assistenza intensiva».

«Terapia intensiva è un termine molto vasto – spiega il medico – perché la terapia intensiva c’è in tutti i reparti, in cardiologia, in medicina interna. Rappresenta una denominazione in cui il paziente ha necessità di un supporto di ossigeno, di un supporto di ventilazione, con maschere che aiutano, una ventilazione assistita non invasiva». Parlare di rianimazione però è tutt’altra cosa (e tutt’altro reparto) «per terapia intensiva di norma si intendono le terapie in cui vengono attuate delle ventilazioni assistite, delle respirazioni forzate, delle intubazioni – continua Farinella – Ma quella è la rianimazione. Poi ci sono dei pazienti in malattie infettive che hanno dei quadri respiratori impegnativi e vengono trattati con delle procedure di assistenza intensiva».

Attualmente quindi, al Cervello, nessun paziente affetto da Covid-19 si trova in rianimazione. La smentita arriva anche dalla direzione sanitaria del plesso ospedaliero. «In riferimento alla vostra nota – scrivono su sollecitazione della redazione – si comunica che in atto non ci sono pazienti in terapia intensiva». Dei tre pazienti in cura al reparto di malattie infettive legati a Malta, riferisce il dottor Farinella: «Una è stata dimessa ieri. Le altre due persone, che hanno un qualche collegamento con Malta perché hanno avuto rapporti con persone provenienti dall’isola, sono in terapia, stazionarie ma non in condizioni severissime. Comunque sono impegnative perché hanno la polmonite». La fascia di età di questi ultimi è compresa tra i 40 e i 60 anni.

Maria Vera Genchi

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