Dopo un giorno di incontri e ipotesi sulle modifiche relative alla quarantena per chi ha avuto contatti con un positivo, su proposta del Comitato tecnico scientifico, la cabina di regia del governo ha apportato le nuove misure. Nessun giorno di quarantena per i vaccinati con booster o per chi possiede un green pass rafforzato da meno di 120 giorni (e non presenta sintomi) e viene a contatto con una persona poi risultata positiva. Sarà, però, prevista una forma di autosorveglianza e, al quinto giorno dal contatto con il caso positivo, l’effettuazione di un tampone con esito negativo. Isolamento ridotto da sette a cinque giorni (e tampone negativo), invece, per chi ha un green pass rafforzato da più di 120 giorni, mentre resta a dieci giorni la quarantena per chi entra in contatto con un positivo e non ha effettuato il vaccino. Un alleggerimento, dunque, quello pensato dal governo Draghi – nel corso della cabina di regia tenutasi subito dopo la convocazione del Cts – rispetto a quanto prospettato da tecnici e scienziati, che avevano accordato lo stop della quarantena per chi ha il booster, ma riservandolo solo ai lavoratori impiegati nei servizi essenziali. Le quarantene per chi viene a contatto con una persona positiva, quindi, non saranno più previste per i vaccinati con booster o con due dosi, in quest’ultimo caso solo si si è ricevuta la seconda dose da meno di quattro mesi. In questi casi sarà prevista una forma di autosorveglianza e l’esecuzione, al quinto giorno dal contatto con il caso positivo, di un tampone con esito negativo. Per chi ha eseguito l’ultima vaccinazione da più di quattro mesi – quindi con minore copertura dal contagio – l’autoisolamento scenderebbe da 7 a 5 giorni, con test negativo.
Ancora in forse, invece, la possibilità di estendere il green pass rafforzato a tutti i lavoratori. Una possibilità su cui, al momento, ancora si discute. «Abbiamo sempre ragionato per funzioni: forze ordine, docenti, sanitari – dice Stefano Patuanelli del M5s – quelli a contatto con le persone. Quale sarebbe la ratio di distinguere tra un lavoratore e un disoccupato? – chiede Patuanelli – Forse a questo punto conviene ragionare sull’obbligo vaccinale». La decorrenza delle nuove norme, per ragioni organizzative e logistiche, sarà definita in accordo con il commissario Francesco Paolo Figliuolo. Con la variante Omicron i positivi sono aumentati, solo oggi se ne contano oltre 98mila, dati che portano a pensare che il sistema di tracciamento sia completamente saltato.
Secondo i dati del ministero della Salute, si registrano 136 vittime, mentre ieri erano state 202. Sono stati 1.029.429 i tamponi molecolari e antigenici. Il tasso di positività sale al 9,5 per cento, più alto rispetto al 7,57 per cento di ieri. Sono 1.185 i pazienti in Terapia intensiva in Italia, 40 in più in 24 ore nel saldo tra entrate e uscite. Gli ingressi giornalieri sono 126. I ricoverati con sintomi nei reparti ordinari sono 10.578, ovvero 489 in più rispetto al giorno precedente. A questo è legata la richiesta arrivata in queste ore da parte delle Regioni al governo. Sentito il Cts, il governo Draghi è giunto a una sintesi che prevede, come detto, l’autosorveglianza e la segnalazione a seguito di comparsa di sintomi.
Davanti a questi dati anche Claudio Costantino, docente di Igiene e Medicina preventiva dell’Università di Catania, intervenuto alla trasmissione Direttora d’aria su Radio Fantastica ha sottolineato che chi è vaccinato, soprattutto per chi ha fatto la terza dose, in caso di contatto con un positivo, non ha l’esigenza di una lunga quarantena. «Siamo in una fase di endemizzazione – ha dichiarato Costantino – il Covid, come l’influenza, non sparirà facilmente, ma dovremmo andare verso una normalizzazione». In futuro, ha detto Costantino, «potremmo avere anche vaccini combinati che ci proteggeranno sia dal Covid che dall’influenza, tenendo conto che i dati ci dicono che chiunque si vaccini ha poche probabilità, salvo alcuni casi, di finire in ospedale».
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