Tre macroaree per un totale di 21 indicatori. È la bussola che orienta le scelte del governo di Giuseppe Conte e del ministero della Salute per stabilire il livello di rischio nelle Regioni: giallo, arancione e rosso con restrizioni specifiche. La Sicilia da venerdì, e fino al 3 dicembre, rientrerà nella fascia intermedia con criticità medio-alta. Scelta che ha come conseguenze più evidenti la chiusura di bar e ristoranti sette giorni su sette e il divieto di spostamento tra Comuni se non per motivi di salute, lavoro o comprovate necessità. I 21 indicatori non sono una novità assoluta. Erano già stati elaborati ad aprile e, oltre al numero dei contagi giornalieri, tiene conto anche della capacità delle Regioni di tracciare i contatti di chi risulta positivo e dei posti letto per curare i malati. Tasto dolente per la Regione Siciliana che ha presentato il programma per l’aumento delle disponibilità soltanto qualche ora prima della decisione del governo nazionale.
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