Il mondo sindacale messinese è in lutto. Ha perso la sua vertenza contro il Covid-19 Santino Paladino, il 58enne segretario generale della Csa-Cisal. Il sindacalista è morto all’ospedale Papardo di Messina due settimane dopo il suo ricovero. Era stato lui stesso, tramite il suo profilo Facebook, a fare sapere di essere risultato positivo al nuovo coronavirus. E aveva poi raccontato del decorso della malattia, fino al trasferimento nel reparto di Terapia intensiva, dove le sue condizioni si sono aggravate giovedì scorso.
Dopo il 24 novembre, infatti, non c’era più stato nessun messaggio. Molti sono stati, invece, gli attestati di stima che hanno trovato spazio sui anche sui social dopo la notizia della sua morte. In tanti si sono stretti alla sua famiglia. A cominciare dai colleghi di tanti battaglie. Molti anche gli avversari che ne hanno riconosciuto le doti: gentilezza e pazienza, toni mai esasperati.
La Cisal, la sua famiglia sindacale attraverso le parole di Giuseppe Badagliacca, Nicola Scaglione e Gianluca Colombino lo ha ricordato come «un uomo stimato e apprezzato a cui tutti riconoscevano competenza e umanità. La scomparsa di Santino – continuano i sindacalisti – è un duro colpo non solo per la nostra organizzazione sindacale, ma per le tantissime persone che in questi anni hanno avuto modo di conoscerne la serietà e la passione che metteva in tutto quello che faceva. In questo momento così doloroso siamo vicini ai suoi familiari – concludono – e a tutti coloro che, negli ospedali, lottano contro il Covid».
Anche il primo cittadino di Messina Cateno De Luca ha voluto ricordare Paladino. Lo scorso venerdì, durante la sua consueta diretta da palazzo Zanca aveva parlato delle sue condizioni, mentre pochi minuti fa ha condiviso un post sua pagina Facebook: «Quel galantuomo di purtroppo ha perso la vertenza più importante della sua vita contro il Covid. Definirlo un galantuomo è riduttivo. Con la sua tenacia e la sua grande onestà intellettuale ci hanno visto anche in contrapposizione ma mai nemici». Per concludere, il primo cittadino ha voluto riportare anche uno degli ultimi messaggi che Paladino gli aveva inviato: «Diglielo a tutti: non è una semplice influenza. È un inferno».
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