Garantire lo svolgimento delle attività didattiche in presenza e in sicurezza, a partire da lunedì 10 gennaio. È questo l’orientamento della Regione Siciliana per il riavvio delle attività scolastiche. Faranno però eccezione, nel rispetto delle prerogative regionali, le zone ad alta densità di contagi, dichiarate con ordinanza del presidente della Regione, tenuto conto dell’andamento della pandemia, per le quali è prevista la facoltà di procedere con la didattica a distanza, previa ordinanza del sindaco e su conforme parere dell’autorità sanitaria.
«Le misure urgenti proposte dal governo nazionale per il tracciamento dei contagi da Covid-19 nella popolazione scolastica – si legge nella nota stampa della Regione – prevedono approcci differenziati in relazione al numero degli studenti positivi, alla tipologia del ciclo educativo e allo stato vaccinale dei singoli». Le norme vigenti consentono alle Regioni di intervenire con decisioni autonome solo nei casi di zona arancione o zona rossa. La Sicilia, attualmente in zona gialla, deve applicare le norme nazionali.
Pertanto, si impone di alzare l’asticella dei controlli nel pieno rispetto delle regole generali di cautela, a partire dalla didattica a distanza nel caso di soggetti positivi nella scuola primaria e di seguire le regole della sorveglianza sanitaria negli altri casi. Tuttavia, la Regione ammette qualche difficoltà nel garantire l’assolvimento delle procedure di testing e monitoraggio sanitario nei tempi e con le modalità contenute nelle disposizioni del Consiglio dei ministri. «Ci attendiamo, pertanto, la prevista attività di supporto operativo e di fornitura di dispositivi Ffp2 – conclude la nota – che sono state delegate alla struttura commissariale nazionale».
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