La notte ha già portato il primo correttivo al nuovo Dpcm. Scompare infatti nel testo il riferimento ai sindaci e alla possibilità di chiudere al pubblico, dopo le 21, vie o piazze interessate da situazioni di assembramento. Dietro quel colpo di spugna c’è una situazione di forte tensione, che si è venuta a creare tra il governo del presidente del Consiglio Giuseppe Conte e i primi cittadini di tutta Italia. Trasformati nell’ultimo baluardo sul campo per evitare un «coprifuoco» generale sul modello adottato in Francia. «La parola “sindaci” è scomparsa ma la responsabilità è rimasta praticamente uguale», commenta a MeridioNews Paolo Amenta, vicepresidente dell’Anci Sicilia.
Chi disporrà adesso l’eventuale chiusura di strade o piazze? I prefetti non possono emettere ordinanze ma entrare in gioco quando bisognerà farle attuare. A firmarle dovrà comunque essere il sindaco. «L’ordinanza è lo strumento, mentre il comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica supporterà e accompagnerà il sindaco sull’opportunità di emettere il provvedimento da lui firmato», ha spiegato Achille Variati, sottosegretario all’Interno con delega agli Enti locali. Il Viminale si è anche detto pronto a un vertice città-Stato. Al momento, però, la linea che prevale è quella di una confusione generale. In un contesto in cuinon sembrano essere state introdotte limitazioni significative per contenere l’aumento dei contagi.
«Per certi versi, ad avere i rapporti sul territorio è il sindaco e, quindi, è lui che deve valutare e decidere – continua Amenta – Però fare diventare i primi cittadini come degli sceriffi li pone in una condizione di super responsabilità. Dovrebbe esserci una direttiva uguale per tutti, in cui si decide, per esempio, se chiudere le piazze in un determinato orario». Critiche al nuovo Dpcm arrivano anche dal sindaco di Lentini Saverio Bosco. «Una follia, propongo un ribaltamento dei ruoli – commenta – noi facciamo le dirette Facebook con mascherina e il Governo nazionale viene sul territorio a controllare fisicamente la chiusura di piazze e strade». Stessa linea della guida del municipio di Cefalù: «Non è più chiaro chi deve occuparsi di questa decisione – spiega a MeridioNews il sindaco Rosario Lapunzina – Tuttavia la possibilità di rimanere aperti fino alle 24 solo per i locali che possono garantire il servizio ai tavolini e il distanziamento può aiutarci in questa fase».
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