«Abbiamo cercato di ricostruire i contatti, ma ovviamente non sappiamo chi ha incontrato». Il monitoraggio del Covid-19 si complica quando gli eventuali contagi avvengono in situazioni delicate per la sfera personale. Uno di questi casi sono i contatti con le prostitute. Da ieri fa discutere il caso di una peruviana risultata positiva in Umbria, dopo essere rientrata da Modica, in provincia di Ragusa.
La donna, che è ricoverata nel reparto Malattie infettive dell’ospedale di Perugia, è rimasta in Sicilia circa 15 giorni, periodo nel quale potrebbe avere incontrato decine di clienti. «Abbiamo già individuato dove ha vissuto e abbiamo avviato una indagine epidemiologica», ha dichiarato il dirigente generale dell’Asp di Ragusa Angelo Aliquò. Il problema adesso sta nel ricostruire la catena dei contatti. «Noi abbiamo già trasmesso quanto appreso al sindaco Ignazio Abbate e al dipartimento di prevenzione per contattare il proprietario della casa e sapere se qualcuno è andato in quella abitazione dopo la partenza della donna», ha aggiunto Aliquò.
Se sono poche le informazioni sui contatti avuti dalla donna, è stato chiarito il percorso compiuto fino all’Umbria. Da Modica si è spostata a Catania con un autobus e poi con il treno ha raggiunto il Centro Italia. Qui le sue condizioni di salute sarebbero peggiorate.
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