Soltanto facendo tamponi a tappeto si può prevenire la diffusione del Covid-19. L’assunto, in questi mesi, è stato ripetuto da tantissimi esperti e si è scontrato con la difficoltà di recuperare i test per l’intera popolazione, oltre che con le tempistiche richieste da uno screening di questa portata. Adesso un esperimento di questo tipo potrà essere effettuato nelle isole minori della Sicilia, territori spesso fragili da un punto di vista del sistema sanitario. L’iniziativa, promossa dalla Regione, sarà su base volontaria. Tuttavia, c’è chi storce il naso.
Federalberghi Isole Minori ha infatti diramato una nota in cui si dice incredula. All’origine dello stupore c’è il timore di ritrovarsi con un numero di positivi eccessivamente alto e la conseguenza di far passare il messaggio che le isole non siano sufficientemente sicure. «II risultato statistico che si otterrà sarà quello che si otterrebbe se si sottoponesse a tampone l’intera popolazione nazionale; un risultato sproporzionato che non avrebbe alcun valore», si legge nella nota. Per il presidente di Federalberghi Christian Del Bono, la decisione mette «a repentaglio l’equilibrio socio-economico delle isole minori».
«Non si tratta di fare gli struzzi ma di effettuare i tamponi secondo proporzioni, modalità e priorità analoghe rispetto a quelle del resto del territorio italiano. Inoltre, come ormai è noto – continua Del Bono – i tamponi sono gravati da una percentuale non trascurabile di falsi positivi, legata agli individui precedentemente contagiati ma ormai asintomatici e privi di una carica virale significativa. L’unico possibile epilogo di tutto ciò – prosegue – sarebbe gettare nel panico ingiustificatamente la popolazione, spaventare quei pochi turisti rimasti e determinare la chiusura anticipata anche di quelle poche imprese che stanno cercando di completare la stagione turistica con l’intento di allontanare il più possibile l’inizio di un inverno più freddo e triste del solito».
Per l’associazione di categoria, l’intervento di monitoraggio arriverebbe anche fuori tempo massimo. «Avrebbe avuto senso effettuarlo a inizio maggio per permettere alle isole di organizzarsi al meglio per la ripartenza. Misure drastiche e isolate di questa portata, su un territorio circoscritto che ha superato brillantemente anche la fase più critica della pandemia, non trovano alcuna giustificazione. Tra gli abitanti delle isole, nessuno presenta una sintomatologia attribuibile all’infezione da Covid-19». La campagna di screening, però, nasce dalla volontà di intercettare anche gli asintomatici.
Tra i sostenitori dell’iniziativa c’è il sindaco di Lipari Marco Giorgianni. «Invitiamo tutti i cittadini, soprattutto chi svolge una attività a stretto contatto con il pubblico, a partecipare, poiché riteniamo che la prevenzione sia fondamentale per il nostro territorio e che, dunque, tale iniziativa possa essere profondamente utile e appropriata, tanto da averne fatto richiesta alla Regione già in data 3 settembre».
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