IL SEGRETARIO GENERALE DEL SINDACATO CHIEDE UN CAMBIO DI PASSO. PER ESEMPIO, ELIMINANDO LE CONSULENZE E ISTITUENDO UN’UNICA UNITA’ PER LE LIQUIDAZIONI DI ATO RIFIUTI, EX ASI E VIA CONTINUANDO
In fibrillazione il mondo della politica siciliana per lo scenario di crisi finanziaria descritto ieri in Commissione Bilancio e Finanze dell’Ars dai giudici della Corte dei Conti.
Sulla vicenda è intervenuto il segretario generale della Cgil in Sicilia, Michele Pagliaro.
Qual è la verità, quella del dottor Maurizio Graffeo o quella del Presidente della regione, Rosario Crocetta? – chiede Pagliaro -. Penso che la Sicilia abbia il diritto di saperlo e che il Governo debba adoperarsi in direzione della chiarezza, imprimendo alla sua azione un cambio di passo veloce e mettendo in campo fatti concreti.
Graffeo ci descrive una situazione di cassa al lumicino – afferma il leader della Cgil in Sicilia – al netto degli accantonamenti obbligatori e muove rilievi sulla veridicità del bilancio 2014, oltre a sollevare dubbi sulla recente manovra, in particolare sulle modalità di pagamento dei forestali. Crocetta invece ci presenta una situazione sotto controllo prospettando addirittura un avanzo finanziario sul 2013 e sostenendo che i conti sono a posto.
Levidenza è che la messa in trasparenza del bilancio della Regione si conferma come una priorità – dice Pagliaro – unazione non più rinviabile che la Cgil sollecita al presidente della Regione sin dal giorno della sua elezione.
Mettere in trasparenza il bilancio della Regione – aggiunge il numero uno della Cgil siciliana – significa ragionare sulla veridicità delle poste iscritte, decidere su come, eventualmente, ristrutturare i debiti e più in generale i mutui contratti. O ancora significa avviare in concreto una Spending review che realizzi la qualificazione della spesa, il taglio degli sprechi e dei privilegi, non cercando i risparmi nei tagli lineari che rischiano di innescare una macelleria sociale come già sta avvenendo in molti ambiti.
E necessario riflettere per esempio sui cento milioni di euro spesi in consulenze e consigli di amministrazione per le partecipate – sottolinea il segretario generale del sindacato -. È fondamentale chiudere definitivamente con le liquidazioni in corso di ex Asi, Ato rifiuti, e altre, pensando anche ad un’unica società di liquidazione con un solo organo di gestione e un solo liquidatore. Così come occorre intervenire sui costi dei beni e servizi che la Regione e tutto il mondo ad essa collegato compra e paga a costi che non tengono conto dei prezzi standard.
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