Fine prevista dei lavori: 10 febbraio. In corso Martiri della Libertà da due giorni sono in azione le ruspe e gli operai della Risanamento San Berillo, la ditta proprietaria della fossa dove il 17 gennaio un incendio ha rischiato di trasformarsi in una strage. Gli interventi previsti sono la pulizia all’interno delle voragini, con l’eliminazione delle baracche e dei cumuli di rifiuti, e la costruzione di un nuovo muro perimetrale al posto delle lamiere.
Il Comune nei giorni scorsi ha messo in atto un piano di sgombero leggero: l’allontanamento delle 34 persone che vivevano nella baraccopoli, grazie alla collaborazione delle associazioni del Presidio leggero. Dopo l’incendio sono rimaste in otto, che sono ancora lì, in attesa di una sistemazione. «Siamo in contatto con gli assistenti sociali», spiega una donna di origine bulgara.
Intanto, nella prima fossa, quella più vicina a piazza della Repubblica, sono entrate in azione le ruspe che hanno distrutto quasti tutte le baracche e raccolto in grandi cumuli i rifiuti, pronti per essere portati via. E’ stata inoltre ultimata la recinzione dal lato di corso dei Martiri. Ultimati i lavori in quest’area, si passerà alla seconda voragine, quella dove è divampato l’incendio. Il costo degli interventi è a carico della ditta proprietaria. Ma è ancora da stabilire che tipo di sorveglianza si metterà in atto, una volta conclusi i lavori. Per tutto il resto, cioè la riqualificazione generale del Corso, i tempi sono incerti. A gennaio, entro il termine previsto dalla convenzione tra Comune e privati, le ditte hanno presentato i progetti di urbanizzazione primaria. I tecnici comunali hanno adesso 90 giorni di tempo per valutarli. A quel punto il progetto dovrà essere realizzato entro tre anni.
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