Da «li abbiamo ordinati» a «sono stati acquistati». In mezzo 14 mesi di attesa. Si tratta dei semafori annunciati per regolare il traffico tra corso delle Province e via Gabriele D’Annunzio dopo la rimozione di due isole spartitraffico. Istallazioni volute dall’ex sindaco di Catania Enzo Bianco e rimosse dalla giunta guidata dall’attuale primo cittadino Salvo Pogliese. La questione, che nasce dopo numerosi incidenti avvenuti a inizio 2020, era diventata anche politica con tanto di richieste di dimissioni, avanzate dall’associazione ambientalista Legambiente, per l’assessore alla mobilità Pippo Arcidiacono. Ma che fine hanno fatto i semafori?
«Sono in fase di acquisto – assicura a MeridioNews l’assessore – e rientreranno in una fornitura più consistente per tutta la città». I tempi di messa in funzione degli apparecchi luminosi non sono però chiari e ribaltano quelli, decisamente più imminenti, che lo stesso Arcidiacono annunciava a questo giornale il 14 gennaio del 2020. «Abbiamo ordinato i semafori venti giorni fa», diceva indicando una spesa complessiva di circa 30mila euro.
Ma da cosa dipende il ritardo? La colpa non è solo della pandemia ma, almeno in un primo momento, in mezzo era finito anche il trasferimento di alcuni servizi di manutenzione stradale tra partecipate del Comune, nello specifico Multiservizi e Sostare. La prima, attraverso la pagina Facebook ufficiale, aveva definito le rotatorie, poi rimosse, come «cervellotiche». Sostare, guidata dall’avvocato Luca Blasi, intanto ha preso in mano la gestione della segnaletica verticale.
Proprio Blasi, contattato da MeridioNews, inquadra la questione. «Il Comune ci ha approvato il piano di congruità – spiega – Nello specifico, si tratta di 15 semafori». Alcuni di questi verranno sottoposti a manutenzione, mentre altri saranno nuovi di zecca. «Quest’ultimi – aggiunge – sono stati tutti già acquistati e ordinati e attendiamo l’arrivo». Subito dopo, si lavorerà ai cantieri nei vari incroci con il passaggio dei fili e di tutto quanto necessario. Le priorità? «Seguiremo quelle che indicherà l’ufficio traffico urbano di Palazzo degli elefanti», conclude Blasi.
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