Corso dei Martiri, ecco il nuovo master plan Tre zone, viale pedonale e tanto verde

Il master plan di Corso Martiri della Libertà è una macchia verde. Eppure lì dentro ci sono spalmati 240mila metri cubi di nuovi edifici. L’architetto Mario Cucinella ha diviso la grande ferita che Catania si porta dietro da cinquant’anni in tre zone: una residenziale più vicina a piazza della Repubblica, una culturale e commerciale ai lati del boulevard alberato che diventerà Corso dei Martiri, infine una ricettivo-alberghiera che si affaccia su piazza Giovanni XXIII e la stazione. Ci saranno un teatro, un museo, un albergo e piccole oasi d’acqua nel verde. La strada sarà solo pedonale e ciclabile, i parcheggi sotterranei. Non ci sarà nessun mercato coperto, almeno per ora, e nessun centro commerciale. Tre anni è il tempo di realizzazione previsto dall’architetto e dal sindaco Raffaele Stancanelli. Duecento milioni di euro l’investimento dei privati.

«Parola d’ordine: rigenerazione urbana, per mettere Catania in linea con il resto d’Europa». Ha esordito con queste parole l’architetto Cucinella alla conferenza stampa di presentazione del master plan stamattina nella sala giunta del Comune, affollata da giornalisti, assessori e varie associazioni. «Catania – ha spiegato il progettista – è una città densa dal punto di vista urbanistico e con un’importante movida creativa. Non aveva senso riempirla di nuovi edifici, ho pensato ad un grande giardino dove i catanesi possano ritrovarsi a passeggiare». Le diapositive che passano sullo schermo mostrano i cambiamenti avvenuti con ottimi risultati a Barcellona, Rio, Valencia, Madrid. L’idea di una rambla che unisca il cuore della città al mare torna spesso nei discorsi di Cucinella.

«Ho voluto mantenere l’attuale scivolamento della città da nord verso sud», spiega l’architetto. Così, dal lato di via Archimede, ci saranno delle terrazze su tre livelli che si affacciano sul viale. Sulla superficie superiore nascerà un giardino. Le gallerie, all’interno, saranno destinate a servizi e negozi. «Ma non un centro commerciale», ci tiene a precisare l’architetto. Le terrazze non supereranno l’altezza degli edifici vicini, così come tutte le altre costruzioni previste dal master plan. «Abbiamo prestato molta attenzione nel mantenere un rapporto equilibrato tra i volumi esistenti e quelli nuovi». Sarà quindi un lento degradare verso il boulevard centrale, destinato alle passeggiate di pedoni e ciclisti, dove sorgeranno anche delle piccole oasi d’acqua, altro «tema caro» a Cucinella.

Il traffico delle auto verrà dirottato sulla cintura di strade già esistente che circonda Corso dei Martiri: via Archimede e via Marchese di Casalotto ai lati. «Rimarrà solo l’attraversamento di via Crispi», precisa l’architetto. Nella zona prossima a piazza della Repubblica verranno realizzate residenze per un totale di 40mila metri cubi. I palazzi dovrebbero raggiungere un’altezza di 25 metri per un totale di sette piani, «senza superare gli edifici esistenti». Ma c’è davvero bisogno ancora di case? «Non è vero che la gente non cerca una casa – risponde Cucinella – forse cerca un’altra casa. Dobbiamo essere noi abbastanza creativi da saper rispondere alle nuove esigenze abitative». La zona residenziale finisce in corrispondenza di via Crispi.

Di fronte alla chiesa del Santissimo Crocifisso della buona morte è previsto un nuovo museo che si affaccerà su una piazza che, nelle idee di Cucinella, dovrebbe essere destinata ad «ogni tipo di evento artistico». Poco più avanti, dall’altra parte del viale, sorgeranno il teatro e un edificio destinato ad attività commerciali. Alle spalle del teatro una scalinata a gradoni porterà su via Marchese di Casalotto e piazza Falcone, da cui l’architetto ha ammesso si essere stato folgorato. «La piazza con la chiesa sono il pezzo più pregiato della zona, ho provato a recuperare quella qualità per le parti nuove tutto attorno». L’ultimo segmento del viale sarà destinato alle strutture ricettivo-alberghiere. Un hotel «di circa 10mila metri cubi per 4mila metri quadrati» dovrebbe nascere di fronte alla stazione ferroviaria. Anche in questo caso, promette Cucinella, l’altezza sarebbe coerente con quella degli edifici vicini già esistenti.

L’incarico affidato a Cucinella si ferma qui, ma l’architetto ha voluto lasciare al sindaco un progetto anche per piazza della Repubblica che Stancanelli ha affermato di tenere in grande considerazione. Previsti un parcheggio per 350 posti auto da 10mila metri cubi e il mercato coperto che servirebbe da ingresso per il nuovo San Berillo. In questo caso, spetterebbe interamente al Comune l’onere dei lavori. «La nostra ambizione – spiega Cucinella – non è soltanto quella di rifare il quartiere di San Berillo, ma di generare una nuova qualità urbana tutto intorno. Catania ha a disposizione una conquista secolare: affacciarsi sul mare con un parco urbano». Un’idea che esula dal progetto di competenza dell’architetto e che sta all’amministrazione comunale saper cogliere, portando il concetto di rigenerazione urbana fino alla stazione e a piazza Giovanni XXIII.

Da oggi scattano i 45 giorni riservati all’amministrazione comunale per dare il benestare al progetto. «I lavori – ha promesso il sindaco Stancanelli – inizieranno ad ottobre e si concluderanno in tre anni. Quel giorno io vorrò essere ancora al mio posto per raccogliere quanto ho seminato». La speranza è che davvero i catanesi possano ritrovarsi tra tre anni con una città di cui andare un po’ più orgogliosi.

Salvo Catalano

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