Torna in libertà l’imprenditore santantonese Santo Torrisi. L’uomo, titolare dell’impresa Sicilverde, era stato arrestato nell’inchiesta Buche d’oro sullo scandalo tangenti all’interno dell’Anas. Ad accogliere la richiesta dei difensori di Torrisi, gli avvocato Orazio Consolo e Vincenzo Mellia, è stata la giudice per le indagini preliminari Anna Cristaldi.
Secondo la gip, non ci sono più le esigenze per mantenere la custodia cautelare. Torrisi, che si trovava ai domiciliari, torna così a piede libero ma resta indagato nella maxi-inchiesta sulla corruzione che, da settembre in poi, ha scosso a ripetizione il compartimento direzionale catanese di Anas.
Dalle indagini sono emersi numerosi casi di pagamento di tangenti da parte degli imprenditori aggiudicatari degli appalti. I soldi sarebbero serviti a ottenere trattamenti di favore in occasione dei controlli sulla corretta esecuzione dei lavori. Nel caso di Torrisi, la procura sostiene che Sicilverde, in cambio delle mazzette, si sia potuta permettere di risparmiare nelle operazioni di scerbatura e cura del verde sulla tangenziale di Catania e la diramazione dell’A18.
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