Tra i provvedimenti presi ieri sera dal governo regionale c’è anche la stretta sui trasporti urbani ed extraurbani, e sui collegamenti con le isole minori, come anticipato da MeridioNews. Allo stesso tempo il ministero dei trasporti ha deciso la chiusura di 18 aeroporti in tutta Italia, visto il calo dei passeggeri. In Sicilia chiudono da oggi e fino al 25 marzo gli scali di Comiso e Trapani. Rimangono aperti Catania, Palermo, Lampedusa e Pantelleria.
Passando ai trasporti interni, da oggi e fino al 25 marzo, nelle grandi città il servizio urbano di autobus verrà garantito dalle 6 alle 21, con una maggiore frequenza nelle fasce tra le 6 e le 8.30, le 13 e le 15, e tra le 18 e le 21. Dopo le nove di sera il trasporto pubblico chiude. A Palermo vale anche per il tram.
A Catania, oltre alle limitazioni per gli autobus, arrivano anche quelle per la metropolitana. Il servizio è sospeso e sostituito, dalle 7 alle 19, con bus shuttle in corrispondenza delle stazioni con frequenza di venti minuti. Dopo le sette di sera tutto chiuso anche nel capoluogo etneo. In generale, per il trasporto urbano, l’ordinanza parla di «garantire i servizi essenziali». Parlare di servizi minimi essenziali rimanderebbe a una definizione ben precisa dei collegamenti salvaguardati, figlia, stando alla legge, di una concertazione tra Regione ed enti locali. «Una definizione che però in Sicilia non è mai stata fatta – sottolinea il presidente di Amat Palermo Michele Cimino – la Regione potrebbe approfittarne per dare certezza rispetto alle lacune del passato».
Restrizioni anche sui collegamenti extraurbani. Assicurati i servizi «unicamente nelle fasce orarie 5.30-9 e 13.30-16 con una coppia di corse e con mezzi quantitativamente adeguati a soddisfare le esigenze di mobilità di tutta l’utenza e garantire la distanza di sicurezza interpersonale dei passeggeri di almeno un metro».
Nel caso di ulteriori esigenze dei lavoratori che sono costretti in ogni caso a spostarsi, «sarà obbligo delle imprese garantire con le stesse modalità una terza fascia oraria 17-19».
Altro tema, a proposito dei collegamenti regionali in autobus, è la sicurezza di autisti e passeggeri. Le ditte di trasporto devono effettuare la sanificazione dei mezzi (obbligo quotidiano che è imposto dall’ordinanza pure sui treni regionali) e garantire la distanza dei passeggeri che devono essere fatti sedere massimo due per fila, uno a destra e uno a sinistra rispetto al corridoio centrale, per una capienza massima del 50 per cento dei posti disponibili. Ma – denuncia il sindacato Faisa Cisal – non tutti stanno fornendo guanti e mascherine agli autisti. I biglietti e i soldi possono essere contaminati e noi dobbiamo tutelare le famiglie». Per questo annunciano di voler presentare una denuncia in Procura.
Nei giorni scorsi gli autostraportatori delle sigle Aitras-Trasportounito avevano minacciato lo stop perché, sostenevano, «è inutile consentire alle merci di viaggiare se bar, ristoranti e aree di sosta devono chiudere alle 18 e non consentono agli autisti di rifocillarsi e consumare un pasto alla fine della giornata di lavoro, nonché espletare i propri bisogni fisiologici e lavarsi bene le mani per mantenere alto il livello di igiene». Già il decreto del governo nazionale garantiva l’apertura degli «esercizi di somministrazione di alimenti e bevande nelle aree di servizio e rifornimento carburante lungo la rete stradale, autostradale, nelle stazioni ferroviarie e aeroportuali». Adesso l’ordinanza di Musumeci aggiunge che «le imprese della grande distribuzione predispongono nelle aree di stoccaggio servizi igienici, anche amovibili, per assistere gli autotrasportatori».
Si riducono drasticamente i collegamenti con le isole minori. Sospesi «i servizi integrativi regionali di collegamento a mezzo unità veloci». Il dipartimento per le attività sanitarie dell’assessorato regionale alla Salute provvede a istituire presidi sanitari dedicati nei porti di Palermo, Messina, Milazzo, Trapani e Porto Empedocle, per il controllo dei passeggeri diretti o provenienti dalle isole minori.
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