Coronavirus, resta alta l’attenzione anche in Sicilia Sospese gite scolastiche, in arrivo i termo-scanner

Resta alta l’attenzione in Sicilia. L’epidemia di Coronavirus che ha colpito il Nord Italia, con oltre cento casi tra Lombardia, Veneto, Emilia Romagna e Piemonte, preoccupa, anche se l’invito resta quello di attenersi alle prescrizioni divulgate dal governo nazionale. Nell’isola, per adesso, tutti i casi sospetti si sono rivelati negativi. In queste ore continuano i controlli nei Policlinici di Palermo e Catania, le strutture individuate per gli esami di laboratorio utili a stabilire le eventuali positività. 

L’assessorato regionale all’Istruzione ha annunciato che anche per le scolaresche siciliane sono annullate i viaggi. «A partire da oggi sono sospese le uscite didattiche e i viaggi di istruzione delle scuole, in Italia e all’estero – si legge in una nota dell’assessore Roberto Lagalla -. Questo è stato deciso dal Consiglio dei Ministri. Si tratta di una misura precauzionale per la quale si chiede ai dirigenti scolastici la massima collaborazione. Tengo molto a rassicurare le famiglie perché come già dichiarato ieri dall’assessore Razza, in Sicilia non ci sono ragioni di allarme ma è necessario e nostro dovere adottare le giuste misure di prevenzione».

Intanto, negli aeroporti e nei porti siciliani, specialmente in quelli interessati dagli arrivi da zone a rischio, i controlli restano ferrei. Agli aeroporti Fontanarossa di Catania e Punta Raisi di Palermo, tutti i passeggeri provenienti da voli internazionali e quelli partiti da scali nei luoghi vicini ai focolai individuati – dunque gli aeroporti di Milano Malpensa, Milano Linate e Milano Orio al Serio – vengono tutti controllati. Il test riguarda la misurazione della temperatura corporea. Nei prossimi giorni, nei due aeroporti siciliani dovrebbero arrivare due termo-scanner che, a differenza dei termometri a infrarossi utilizzati attualmente, consentono un monitoraggio di un numero maggiore di persone contemporaneamente. I protocolli prevedono che, nel caso in cui si registrino stati febbrili, il passeggero venga sottoposto a un’approfondita anamnesi per individuare possibili collegamenti tra sintomi e cause. 

Novità anche nella gestione degli sbarchi dei migranti nei porti siciliani. Le persone che arriveranno nell’isola dovranno rimanere negli hotspot individuati dal Viminale per tutto il periodo della quarantena. L’interesse, anche in questo caso, è che possibili portatori del virus non entrino in contatto con la popolazione locale. Si tratta, tuttavia, di una misura strettamente precauzionale. Al momento, infatti, non ci sono notizie riguardanti la diffusione del Coronavirus in Nordafrica, luoghi di partenza dei migranti. L’attenzione è rivolta anche al settore crocieristico. I controlli della temperatura corporea sono previsti anche nei porti. In questo caso, le autorità sono in contatto con i medici di bordo sulle navi. Le compagnie private, intanto, hanno già programmato l’acquisizione della strumentazione necessaria per effettuare i primi controlli già a bordo.

Per il resto, ai cittadini l’invito a seguire i suggerimenti forniti dal ministero della Salute (qui si può leggere e scaricare il decalogo). In presenza di sintomi influenzali sospetti (febbre, tosse, difficoltà respiratorie, dolori muscolari, stanchezza) e si è tornati da un viaggio in Cina da meno di 14 giorni, o si è stati a contatto con persone tornate dalla Cina da meno di 14 giorni, non bisogna andare personalmente al pronto soccorso, ma chiamare il medico di famiglia. In alternativa esistono due numeri da chiamare: il 1500 del ministero della Salute che risponde in più lingue, o il 112, numero unico d’emergenza attivo in tutta la Sicilia.

Il decalogo ministeriale è così articolato: 1) lavati spesso le mani; 2) evita il contatto ravvicinato con persone che soffrono di infezioni respiratorie acute; 3) non toccarti occhi, naso e bocca con le mani; 4) copri bocca e naso se starnutisci o tossisci; 5) non prendere farmaci antivirali né antibiotici, a meno che siano prescritti dal medico; 6) pulisci le superfici con disinfettanti a base di cloro o alcol; 7) usa la mascherina solo se sospetti di essere malato o assisti persone malate; 8) i prodotti Made in China e i pacchi ricevuti dalla Cina non sono pericolosi; 9) contatta il numero verde 1500 se hai febbre o tosse e sei tornato dalla Cina da meno di 14 giorni; 10) gli animali da compagnia non diffondono il nuovo coronavirus.

Simone Olivelli

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