Coronavirus, positiva turista bergamasca a Palermo Incerti i risultati del marito, campioni allo Spallanzani

Il Coronavirus sbarca in Sicilia. A Palermo probabilmente il primo caso di Coronavirus: si tratta di una donna bergamasca arrivata in città con un gruppo di amici prima che in Lombardia scoppiasse l’emergenza. La turista aveva accusato sintomi influenzali e sottoposta al test del tampone faringeo è risultata positiva al nCov-2019. La donna si trova ricoverata in sicurezza all’ospedale Cervello, insieme a lei è tenuto sotto osservazione anche il marito, che al momento è stato classificato come sospetto, dopo un esame negativo e uno positivo. I campioni sono stati trasmessi allo Spallanzani. «Abbiamo un sospetto caso positivo risultato tale all’esame del tampone» conferma il presidente della Regione, Nello Musumeci, che ha seguito la vicenda dal primo momento insieme agli altri responsabili della sicurezza: il sindaco Leoluca Orlando e la prefetta di Palermo, Antonella De Miro; ha inoltre specificato come la donna fosse «a Palermo da prima dell’inizio dell’emergenza in Lombardia». 

Messe in atto tutte le misure di sicurezza del caso, si è cercato anche di individuare le persone con cui la donna era stata in contatto in precedenza. Il campione su cui è stato fatto il test risultato positivo verrà inviato all’ospedale Spallanzani per ulteriori verifiche. «La donna è pienamente cosciente – dice ancora Musumeci – e mi è stato riferito che non presenta particolari condizioni di malessere. Ringrazio tutti gli operatori perché la macchina sanitaria regionale si è mossa con prontezza ed ha dimostrato di essere pienamente allertata». 

Intanto, gli accessi in tempo reale nei vari pronto soccorso cittadini restituiscono un quadro piuttosto chiaro: al pronto soccorso del Cervello ci sono solo quattro pazienti in codice giallo in attesa, mentre è deserto quello pediatrico. Presi d’assalto, invece, quelli degli altri nosocomi, dove risultano al momento 50 persone al Civico (11 in attesa, 16 in trattamento e 23 in osservazione), mentre se ne contano 20 al pediatrico; mentre al Policlinico si registrano 16 persone al pronto soccorso e un indice di sovraffollamento del 96 per cento.

«Il gruppo è arrivato a Palermo da Orio al Serio venerdì mattina e non 6 giorni fa – chiarisce intanto il sindaco Orlando, in Prefettura per fare il punto della situazione -. Il protocollo internazionale di sicurezza prevede che si facciano controlli su persone sedute due file avanti e due file dietro la persona contagiata. Nonostante questo, l’ASP sta contattando tutti i passeggeri tramite i recapiti forniti dalla compagnia aerea. La signora è stata posta in isolamento alle 14.30 di ieri. Prima in albergo, poi il nucleo NCBR appena avuto conferma del primo tampone positivo l’ha portata al Cervello con trasporto a pressione negativa. L’autista del pullman che ha trasportato il gruppo ha contattato stamattina il 118 dicendo di non avere alcun sintomo e di essersi posto in autoisolamento in attesa che vadano a fargli il tampone».

LE PAROLE DEL SINDACO ORLANDO AL TERMINE DELL’INCONTRO IN PREFETTURA

Bocche cucite invece nell’hotel in centro dove la donna alloggiava, i responsabili non intendono rilasciare alcuna dichiarazione. Tuttavia, il personale appare abbastanza tranquillo, le porte sono aperte, il posto non è in alcun modo sigillato. Ma è pur vero che l’hall è vuota e all’interno ci sono solo i dipendenti della struttura. Gli ospiti dell’hotel sono ancora in isolamento in attesa dell’esito dei tamponi, mentre il tampone risultato positivo per la donna ricoverata al Cervello è stato fatto intorno alle 3.30 di questa notte. Sarebbe stata lei stessa a ricostruire i suoi spostamenti turistici degli ultimi giorni per consentire tutti gli accertamenti necessari. Intanto fuori monta la psicosi, con un residente che abita nei pressi dell’hotel e che si aggira fra i cronisti appostati fuori dalla struttura, chiedendo informazioni: «Ho paura, sono stato operato ai polmoni, potrei essere un soggetto a rischio».

L’Istituto superiore di sanità, poi, ha chiarito che «non serve mettere in quarantena l’intero albergo, ma solo coloro per cui ci fosse certezza che abbiano avuto contatto con la persona contagiata. L’albergo ha bloccato gli ingressi, ma non può impedire di uscire ad alcuno che non abbia provvedimenti restrittivi da parte di autorità. La Sicilia ha complessivamente 52 posti letto a pressione negativa (un sistema di contenimento/isolamento mobile, ndr). Di questi 9 sono a Palermo». Mentre il Cervello dal canto suo chiarisce che «il percorso di accesso al reparto di Malattie infettive è avvenuto tramite il 118 con personale protetto e tramite accesso posteriore riservato senza passare da altre strutture. Ha fatto tutti gli accertamenti in isolamento ed è mantenuta in isolamento. il caso è tutt’ora classificato come “sospetto caso”. Tutto il personale ha operato con tutte le precauzioni del caso».

«La paziente non sta particolarmente male – aggiunge anche il dottor Antonio Cascio, direttore dell’Uoc Malattie Infettive del Policlinico -, deve stare chiaramente in isolamento, stiamo procedendo con le indagini epidemiologiche per capire se gli altri che erano con lei sono pure positivi. Per adesso – aggiunge infine -, c’è un caso sospetto, e forse ne arriverà un altro, ricoverato in quarantena al Policlinico, probabilmente il risultato sarà negativo, siamo relativamente sereni, aspettiamo ancora il risultato». Non è prevista nessuna interruzione degli uffici pubblici. Tutte le strutture, soprattutto quelle che hanno servizi di front-office, sono state invitate ad intensificare, tramite le ditte di pulizia già coinvolte, gli interventi di sanificazione negli uffici. Tutte le pattuglie di polizia, anche locale, sono state dotate di kit con mascherina e tuta che in caso di utilizzo vanno smaltite come rifiuti speciali ospedalieri.

Mentre i Vigili del Fuoco sottolineano la «necessità di non seminare il panico con il semplice uso della mascherina quando è improprio. Ricordano che l’Istituto superiore di sanità sottolinea la necessità di usare la mascherina SOLO se si hanno sintomi o se si assistono persone con sintomi». Ma dopo la notizia della paziente risultata positiva la situazione sembra gradualmente essere sfuggita di mano, tanto che si sono verificate «situazioni di isteria in cui Vigili del Fuoco sono stati aggrediti per non avere la mascherina in semplici situazioni».

In aggiornamento 

Gabriele Ruggieri

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