«Contiamo di potere arrivare, tra lunedì e martedì, a proporre alla giunta regionale il recepimento integrale di tutte le disposizioni varate a livello centrale per mettere il nostro sistema sanitario in condizione di avere più medici, più infermieri e più operatori sanitari». In una diretta su Facebook di poco più di 15 minuti, l’assessore alla Salute Ruggero Razza fa il punto sull’emergenza coronavirus in Sicilia. Parte, al netto di un momento d’incertezza, dalla conta dei numeri dei contagiati: «Oggi abbiamo indicato in 36, chiedo scusa 35, i soggetti affetti da coronavirus. Questo è il segnale che in Sicilia la fase di contagio sta procedendo lentamente».
Guarda fisso la telecamera che ha di fronte immaginando di parlare a tutti i siciliani. «Abbiamo aumentato il numero dei laboratori che sono a lavoro per analizzare i tamponi e siamo pronti a una eventuale crescita delle aree di contagio – rassicura l’assessore – Quello che ci fa stare tranquilli è che abbiamo attivato un numero superiore di posti letto in terapia intensiva, 21 per la precisione, dedicati soltanto al coronavirus». Applicando il parametro di comparazione con la situazione ospedaliere nelle zone rosse, «al momento attuale – aggiunge – potremmo assicurare posti fino a 400 contagiati». Nelle prossime settimane dovrebbero essere attivati altri 110 posti letto già individuati. A quel punto, la Sicilia avrà la possibilità di riuscire ad affrontare circa 2.500-3.000 contagi che, probabilmente, non si verificheranno. Non è vero che la Sicilia non è pronta ad affrontare questo momento ma, come tutte le regioni italiane ha il proprio sistema sanitario un po’ sotto stress».
Mentre Razza fa il punto della situazione, è in corso una riunione sul recepimento in Sicilia delle disposizioni del governo nazionale, che consentiranno di assumere un numero maggiore di medici, infermieri e operatori socio-sanitari. «Sono misure – spiega l’assessore – che consentiranno di avere accesso a procedure rapide per le aree emergenziali e di coinvolgere, in maniera più adeguata, anche i privati. Da tempo – continua – diciamo che il sistema sanitario deve fare i conti con esigenza di avere costi adeguati e non fare sprechi ma non è possibile che si parli in termini di riduzione di servizi e non di adeguata e necessaria realizzazione dei servizi».
L’invito rivolto dall’assessore alle Sanità a tutti i siciliani è di «affidarsi al rispetto delle regole. Lo dico soprattutto ai più giovani: se viene chiesto di non andare a scuola per non accalcarsi in una stessa aula, bisogna anche tenere comportamenti adeguati nel corso di tutta la giornata». Il riferimento è al mancato mutamento delle abitudini della movida. «Ogni cittadino è chiamato ad attenersi a piccole e grandi norme di sana precauzione perché -ricorda Razza – contenere il contagio nei prossimi giorni e nelle prossime settimane, significa evitare una fase di diffusione». Un ultimo appello dell’assessore è rivolto a chi rientra in Sicilia: «Compilare la scheda messa a disposizione dalla Regione, soprattutto perché se il contagio dovesse allargarsi, la ricostruzione attenta di chi è rientrato sarebbe un valore aggiunto nel tracciare la linea epidemiologica. La Sicilia – conclude – non si sente impreparata».
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