Coronavirus, dai social al territorio: le iniziative di solidarietà Anirbas: «Tanti rispondono al nostro appello, anche dall’estero»

La solidarietà a Palermo ai tempi del coronavirus  non si esaurisce con gli applausi dai balconi ma diventa ogni giorno più concreta. Ci si ritrova via social, come sul gruppo Facebook Solidarietà attiva Palermo – Emergenza Covid 2019 o si intensifica il rapporto con il territorio, con il quale tante realtà di volontariato e anche alcuni circoli associativi o di partito hanno stretto un rapporto di fiducia e collaborazione da anni.  È il caso di Anirbas onlus che dopo l’appello lanciato quattro giorni fa a istituzioni e cittadini per ricevere dispositivi di protezione individuali come mascherine, guanti e disinfettanti, è stata travolta dall’ondata di solidarietà che la città ha saputo mettere in campo, Comune compreso.

 «Da quell’appello la macchina si è iniziata a muovere – racconta Sabrina Ciulla, fondatrice di Anirbas Onlus – l’assessore Mattina (alla Cittadinanza solidale ndr) ha fatto richiesta per accedere ai fondi di un progetto della Città Metropolitana, siamo in attesa di una risposta ma penso che verranno utilizzati». Anirbas Onlus, ente accreditato al Comune di Palermo è rimasto fermo per due giorni in attesa di un ulteriore permesso che consentisse loto di muoversi giorno e notte in città e in provincia. Permesso che è poi arrivato. «Noi insieme agli ospedali dobbiamo essere tra i primi a ricevere i dispositivi di protezione individuali. L’assessore Mattina ci ha chiesto di non sospendere le attività ma di intensificarle, anche perché le 130 famiglie a cui diamo normalmente assistenza non possono venire in sede a prendere ciò di cui hanno bisogno». 

Con questa crisi generata dalla diffusione del coronavirus sono molte di più persone non riescono a provvedere al proprio sostentamento: «Ci sono arrivate richieste da quasi mille famiglie  – aggiunge Ciulla – distribuite dal centro città fino alla provincia, come Carini, Villabate e Misilmeri. Addirittura ci sono arrivate da Catania e Brindisi, ma non ci possiamo arrivare purtroppo». Adesso i volontari Anirbas dovranno fare un corso per aggiornarsi ed essere preparati al compito che li aspetta. L’associazione di volontariato adesso però si trova di fronte a una drastica riduzione del numero di persone a disposizione: «Da 100 volontari siamo passanti a meno di 10, perché tante persone non se la sentono di continuare. Per fortuna sono rimasti un paio di medici, qualche ragazzo in gamba che sa che siamo qui non per essere eroi ma per fare le cose con criterio. Una nota molto positiva è che ci sono diverse persone che ci hanno contattato su Facebook per chiederci di essere coinvolti». Tutti gli operatori autorizzati saranno muniti di pettorina e i loro nomi comunicati agli organi di competenza.

Ma i palermitani, che vivano qui o all’estero, hanno anche donato soldi e beni di prima necessità, oltre che a mettere a disposizione le loro competenze. «Un aiuto è arrivato al vicepresidente del Palermo calcio Tony Piazza che ha pensato alla sua città anche se vive a New York – spiega Ciulla – Ha un’associazione della quale fanno parte molti siciliani e palermitani possono capire come stiamo qui. Hanno donato due giorni fa 15mila dollari. Grazie a questa disponibilità mi sto organizzando per recuperare  medicinali, bombole per cucinare, e fare la spesa per le famiglie». C’è chi ha donato nel frattempo due pedane colme di sacchetti utili a stoccare la spesa fatta, altri grandi quantità di uova per le famiglie. Nicola Montalbano che ha un’azienda che produce latticini sta donando mozzarelle e caciotte. La farmacia solidale Giorgio La Pira ha messo a disposizione 1500 euro di farmaci, tra cui antidolorifici e goccine per il naso per i bimbi, tachipirina. La Tecnobox azienda di Carini, ha donato guanti in lattice. «Si fidano perché sanno quello che facciamo nel territorio. Tutto viene svolto nella massima  trasparenza, in modo che ognuno possa fare la propria parte – aggiunge la fondatrice di Anirbas – il banco alimentare, ad esempio, ci ha dato una grossa mano dandoci 80 cassette di carciofi che saranno distribuite ai Danisinni, un quartiere dove ci sono molte difficoltà». 

Ieri notte Ciulla ha lavorato insieme a uno dei membri più attivi e informatico, Romano Chiavetta, su un format pubblicato oggi sul sito di Anirbas Onlus. Chi ha bisogno di aiuto può compilarlo in tutte le sue parti per ricevere assistenza mirata e dedicata ai suoi specifici bisogni. «Ora la stiamo pubblicizzando  e domani faremo una diretta Facebook per spiegare come si usa, passo dopo passo». Oltre alle famiglie bisognose c’è da pensare anche a chi vive in strada, da un recente censimento emerge che i senza tetto sono in città circa un centinaio. «Oggi mi ha contattato una responsabile della croce rossa – conclude Ciulla –  ci stiamo muovendo grazie all’assessore per portare queste persone in strutture di emergenza per tutto il tempo necessario, per non farle restare in strada visto che i dormitori sono al collasso».

Oltre alle associazioni di volontariato anche i giovani democratici della V circoscrizione di Palermo sono in questi giorni in prima linea per aiutare i soggetti più a rischio attraverso attività di volontariato. Si sono messi a disposizione per fare la spesa e comprare medicine in un servizio dedicato a cittadini ultrasettantenni, immunodepressi, anziani senza aiuto parentale e disabili. Un’iniziativa sostenuta dal presidente della V circoscrizione Fabio Teresi, dal consigliere Salvo Altadonna e da tutto il circolo del PD della quinta circoscrizione. «I più deboli hanno bisogno di una mano –  dice Teresi – e non possono essere abbandonati.  Un ringraziamento speciale ai ragazzi che si sono resi disponibili a scendere in campo: il loro è un gesto che non sarà dimenticato». Il servizio è rivolto Sulla pagina Facebook GD Palermo V circoscrizione è possibile trovare i numeri telefonici da contattare per chiedere un aiuto.

Stefania Brusca

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