Sono stati riscontrati finora 17 casi positivi al Covid-19 all’interno della clinica privata Villa Maria Eleonora di Palermo. Una donna di 73 anni, degente della struttura, è stata trasportata al Covid Hospital di Partinico. Le sue condizioni sono gravi e si trova in Rianimazione. La struttura è in quarantena. Disposti i tamponi per tutto il personale sanitario. Si tratta del secondo caso dopo quello della Rsa di Villafrati scoppiato il mese scorso, che ha portato in poco tempo l’intero paese della provincia a essere dichiarato zona rossa.
La Direzione di Maria Eleonora Hospital, in una nota, specifica in tarda serata che «facendo seguito a quanto comunicato precedentemente, la Direzione di Maria Eleonora Hospital di Palermo, Ospedale di Alta Specialità accreditato con il Servizio Sanitario Nazionale, rende noto che a seguito di accertamenti effettuati su tutti i pazienti ricoverati presso la struttura, dai risultati appena pervenuti sono risultati positivi a Covid-19 ulteriori 12 pazienti. La Struttura è in attesa di ricevere nella giornata di domani i relativi referti ufficiali. Al momento il numero complessivo di pazienti risultati positivi a Covid-19 presso la struttura è quindi di 17. Maria Eleonora Hospital ha fatto richiesta, come da Direttiva, di trasferimento in tempi stretti dei pazienti positivi in un Ospedale Covid. Il risultato del tampone effettuato sull’operatore sanitario non è ancora pervenuto».
«In via precauzionale tutto il personale sanitario è stato sottoposto a tampone e gli operatori che sono venuti a contatto con i suddetti pazienti nel periodo compreso tra il 4 e il 6 aprile sono stati posti tempestivamente in isolamento domiciliare. Da ieri, in via precauzionale, un operatore sanitario che presentava sintomi sospetti è stato posto in isolamento domiciliare. Sono in corso accertamenti anche su tutti i pazienti ricoverati. Al momento l’intera struttura è stata posta in quarantena preventiva in attesa dei risultati dei tamponi effettuati, al suo interno si trovano attualmente 19 tra personale sanitario e medici, oltre a 8 dipendenti di gestione organizzativa, e tutti rimarranno all’interno della struttura fino all’esito dei tamponi. A scopo preventivo, in accordo con le istituzioni, il personale al momento non in servizio, i pazienti dimessi dal 19 marzo e i loro famigliari sono stati contattati per essere sottoposti a tampone».
«In ottemperanza alle disposizioni previste dalla normativa nazionale e regionale – si legge ancora – era già stato istituito a suo tempo un rigido Triage intraospedaliero all’ingresso con misurazione della temperatura tramite termometro ad infrarossi, anamnesi epidemiologica e clinica, oltre all’igienizzazione delle mani. La Direzione rende noto, inoltre, che a partire dal 19 marzo sono state sospese le visite dei famigliari ai pazienti ricoverati. Dall’inizio dell’emergenza sanitaria e sino alla data del 19 marzo, le visite erano consentite nella misura di un famigliare alla volta per paziente per un massimo di 15 minuti di permanenza nella struttura corredati di tutti i Dpi necessari».
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